La «media» Glisenti, sul filo delle competenze

“C’è la sede madre di Vestone nella quale la Città dei ragazzi è una realtà già da 14 anni. Quella di Idro che respira l’aria del lago e che si è specializzata nel vivere la mondialità, con progetti dedicati soprattutto alla solidarietà e al mondo del volontariato. C’è quella di Casto, frequentata dai ragazzi di tutto il Savallese, la definirei “musicale” visto che negli anni ha fatto della collaborazione con la banda e con il coro il filo conduttore di tante iniziative”. Chiedi a Mariuccia Mascadri di definire la peculiarità dell’Istituto che si trova a gestire per il secondo anno consecutivo e lei non fa certo fatica ad individuarne subito quella che si potrebbe definire “anima”.
Del resto la secondaria di primo grado intitolata a Fabio Glisenti è la “sua” scuola: ci ha trascorso in pratica tutta la carriera di docente, prima di tornarci da dirigente dopo un paio d’anni di “rodaggio” a Marone.

Un po' di numeri
Ecco un po’ di numeri, prima dei dettagli: tre sezioni per nove classi a Vestone, dove frequentano 194 alunni; sei classi con 111 ragazzini a Casto; altrettante, ma con dieci alunni in meno a Idro. Un Collegio docenti formato da 55 insegnanti. I cognomi stranieri sono presenti per sessanta alunni in totale, che in percentuale fa quasi il 15%. “Nessun problema in genere solo un gran lavoro nelle classi, specie quando ci sono da fare gli inserimenti a metà anno di ragazzini che non parlano italiano” ci dice la dirigente, che aggiunge: “Ad ogni modo se il nostro Progetto stranieri è citato come esempio valsabbino nel sito del Centro territoriale per l’Intercultura Cti4 vuol dire che sappiamo fare le cose per bene”.

La Città dei Ragazzi
E con le modifiche introdotte dal ministro Gelmini come la mettiamo? “Non cambierà nulla per l’orario scolastico, visto che proveniamo dal tempo lungo e i genitori hanno scelto di andare avanti a quel modo – ci dice -. Per il resto il quadro non è ancora chiaro, certo che senza la possibilità di poter gestire delle compresenze non sarà facile portare aventi la gran mole di inziative che gli insegnati sono soliti proporre”. Caratteristica saliente della sede vestonese, l’abbiamo detto, è la “Città dei Ragazzi” che da quasi tre lustri impegna schiere di ragazzini nella gestione diretta della scuola “Verso l’Europa ed oltre”.
Ci sono elezioni tutti gli anni, che si concludono con l’investitura di sindaco e assessori alla presenza dei primi cittadini di Vestone e delle Pertiche.
Qui la costante si chiama Annina Laffranchi, vicepreside e insegnante di Educazione fisica che se ne occupa fin adagli esordi. Il merito di aver cresciuto generazioni di giovani che non disdegnano di occuparsi con senso civico delle realtà locali è soprattutto suo. Fra gli assessorati anche quello che si occupa di Dinamiche europee, perché è quello il livello di “apertura mentale” perseguito.

Aperture europee
Ne sono prova gli scambi e le collaborazioni con alcune scuole francesi: “Tempo fa con un College nei dintorni di Lione alle prese con problematiche inerenti l’integrazione, poi a Parigi con una scuola di 1800 ragazzi, attualmente con una scuola di Marsillargue su un progetto di sviluppo sostenibile: scambio epistolare, accoglienza reciproca, progetti avviati e da condurre insieme...”.
Di progetti, fra Vestone, Casto e Idro, ne stanno facendo davvero tanti e anche in alti campi: teatro, lettura, laboratori... ci vuole spazio anche solo per farne un elenco. “Possiamo ricondurre tutto quanto alla ricera delle competenze” taglia corto Mariuccia Mascadri, che in quattro parole ci spiega come le conoscenze siano quello che sai e le abilità quello che fai, le procedure insomma.
La sua scuola intende favorire lo sviluppo delle “competenze”, ovvero la capacità di trasferire ciò che si sa e si fa in contesti diversi: “Si tratta di mettere i ragazzi nelle situazioni adeguate nelle quali potersi sperimentare. L’anno scorso a Fiuggi siamo andati a spiegare queste cose di fronte ai pezzi grossi del Ministero ed eravamo una delle pochissime scuole lombarde” conclude la “prof” con una punta d’orgoglio.

Quasi una Casa editrice
Fra le peculiarità della scuola vestonese un ruolo culturale importante rivestono i laboratori di ricerca storica attivati nel corso degli anni, con la professoressa Lucia Pasini a coordinare, che dal 2003 a oggi sono sfociati nella pubblicazione di alcuni libercoli di pregiata fattura, trasformando di fatto la secondaria di primo grado valsabbina in una casa editrice: i primi due hanno riportato l’analisi di documenti scolastici, poi la ricerca è stata estesa al territorio circostante con un’accurata analisi dell’antico forno fusorio di Livemmo e con un’indagine sull’origine etimologica delle località circostanti: Alla scoperta dei “topi” nei toponimi valsabbini, l’ultimo titolo pubblicatodella collana “Germogli”.

Un progetto stranieri "fai da te"
Altro fiore all’occhiello dell’attività didattica nelle sedi di Vestone, di Casto e di Idro, è il progetto “Dalle parole ai fatti per l’alfabetizzazione degli alunni stranieri” che si è posto l’obiettivo di fornire ai nuovi arrivati dei punti di riferimento per farli sentire a loro agio, mirando alla socializzazione delle informazioni, alla collaborazione e alla facilitazione in tutte le fasi comunicative.
Alfabetizzazione, dunque, ma anche recupero laddove è necessario.
Particolarmente significativo il fatto che una delle mediatrici culturali impegnate nel progetto sia una ex alunna della scuola media stessa.
Non sarà semplice garantire pari attenzione dal prossimo anno, senza più compresenze.

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