Riprende con Villanuova sul Clisi la nostra inchiesta da dove l’avevamo lasciata: come la pensano gli amministratori valsabbini in tema di unioni e aggregazioni?
Ripartiamo con Michele Zanardi, giovane Sindaco di Villanuova sul Clisi, considerando lo sviluppo esponenziale che ha avuto negli anni il suo comune, vedendo la sua popolazione moltiplicata di dieci volte, passando da 600 a quasi 6.000 abitanti nel giro di 150 anni.
Sindaco Zanardi, quale è la situazione economica del comune di Villanuova Sul Clisi? Cosa può il suo comune permettersi oggi? Siamo al giro di boa del suo mandato, le sembra cambiata la situazione economica del suo comune rispetto a quando è iniziato?
ZANARDI: La situazione, essendo un comune abbastanza grande per la nostra zona, è comunque difficile.
La crisi di due grandi stabilimenti tessili ha determinato anche la regressione del paese stesso. Ha avuto un grande sviluppo edilizio negli scorsi due decenni e con gli oneri di urbanizzazione siamo riusciti a barcamenarci bene, anche se ci siamo trasformati quasi in un paese dormitorio.
Non stiamo arrancando e non siamo in estrema difficoltà, certo è che oggi la spesa per il sociale ha un peso preponderante nel bilancio.
Posso dirvi che vent’anni fa quando io andavo a scuola c’erano 4.800 abitanti, oggi sono 5.600. Oggi abbiamo in piano degli interventi molto importanti che la mia amministrazione vuole portare a termine, cioè gli interventi sugli edifici scolastici e in particolare la costruzione della mensa per la scuola elementare.
Abbiamo intenzione anche di continuare gli interventi sugli impianti sportivi, iter iniziato già con la precedente amministrazione.
Investimenti sono previsti anche per l’efficientamento energetico degli edifici pubblici.
Abbiamo deciso di accantonare gli utili e impiegarli per questi interventi e magari non per asfaltature o potature, che rimangono comunque interventi importanti.
Villanuova sul Clisi e il “Modello Valle Sabbia”.
Comunque non essendo obbligato per legge, il suo comune fa parte di alcune aggregazioni. Come giudica l’efficienza di questa realtà?
ZANARDI: Da tempo si sta discutendo del fatto di sciogliere le comunità montane: ci sono tante comunità montane che non funzionano, però noi nella nostra seppur piccola realtà ci siamo dati una nostra dimensione.
Forse siamo stati bravi, forse solo convinti che le leggi non debbano essere subite ma debbano essere un punto di partenza.
Abbiamo sfruttato la base normativa come punto di partenza per arrivare, non senza difficoltà, ai risultati raggiunti fino ad oggi.
Credo che sia stato importante, e lo è tuttora, che anche i comuni più grandi abbiano voluto partecipare a questa realtà perchè se uniamo miseria con miseria, concedetemi il termine brutale, in miseria si rimane.
Prendiamo Villanuova e il suo Ufficio Tecnico: noi abbiamo deciso di mettere a disposizione come punto di partenza il nostro ufficio e, soprattutto, il nostro Tecnico.
Non dobbiamo vedere le aggregazioni soltanto dal punto di vista del bilancio, come una soluzione al risparmio economico, ma come un miglioramento del servizio dato ai cittadini, in termine anche di risposte e di offerta che viene migliorata.
Penso ai comuni di Gavardo e di Vobarno: se dovessero decidersi anche loro di mettersi davvero in rete come abbiamo fatto noi, allora credo che la Valle Sabbia potrebbe fare quel salto di qualità che oggi ancora non ha fatto.
Esempio dei rifiuti: lì davvero siamo tutti aggregati e abbiamo giocato una partita comune. Abbiamo ottenuto un grande risultato. Se lo facessimo con tutto, la Val Sabbia risulterebbe davvero modello per molti e molti anni.
Il ragionamento che fanno certi comuni, di non voler aggregarsi, è un ragionamento un po’ miope, quando dovrebbero fare da traino per i comuni più piccoli e in difficoltà.
Nella bassa bresciana, dove non c’è un ente come Comunità Montana, sono stati i comuni più grandi a mettersi a disposizione di quelli più piccoli.
Funziona così nelle migliori famiglie: sono i grandi a supportare i più piccoli.
Il passaggio aggregativo non può essere fatto in pochi anni, e il laboratorio della nostra realtà ne è la prova: l’organismo sovracomunale e super partes è in continua evoluzione. La Valle Sabbia oggi è pronta qualsiasi sia lo scenario politico e amministrativo che si aprirà: certo è che non sarebbe il caso buttare tutto ciò che si è costruito in questi anni.
Quanto può essere forte secondo lei il sentimento campanilistico quando si parla di unire, fondere, aggregare?
ZANARDI: Da questo punto di vista la Pubblica Amministrazione dovrebbe prendere esempio dalla Chiesa, se oggi pensiamo che a ogni campanile non corrisponde più un parroco. Domani magari a ogni odierno municipio non corrisponderà più un Sindaco ma un suo rappresentante.
Poi ovviamente ci saranno legami e dinamiche particolari. Diciamo che con la sconfitta del Partito Democratico al Referendum Costituzionale dello scorso dicembre, la proposta che il Governo e Anci (Associazione Nazionale Comuni Italia, ndr) avevano elaborato sicuramente subirà un rallentamento o addirittura potrebbe arenarsi.
La dimostrazione viene dall’ennesima cronaca al decreto che porta alle aggregazioni. Vogliamo innovare e ammodernarci, poi siamo il paese del MilleProroghe. Forse i conservatori sono proprio a Roma.
Elezioni per il rinnovo del Consiglio Provinciale. Nessun valsabbino è entrato in Consiglio e oggi la Val Sabbia non si trova rappresentata. Quale è la sua opinione al merito? Secondo lei c’è da preoccuparsi?
ZANARDI: Analizzando il voto, proprio per un discorso di numeri, la Val Sabbia, seppure fosse andata unita con unico candidato, difficilmente avrebbe potuto esprimere poi un numero tale di preferenze da avere la certezza di vedere questo rappresentante eletto.
Nei due anni precedenti avevamo il Presidente di Comunità Montana Flocchini a portare avanti le istanze del territorio, anche se in minoranza.
Io credo che in Provincia ci sarà comunque un governo istituzionale, di tutti, che andrà aldilà dei colori politici e che non andrà a dimenticarsi del territorio valsabbino.
I rapporti tra Comunità Montana e Provincia sono sempre stati ottimi, nessuno ci ha mai chiuso la porta in faccia. Credo che i rapporti rimarranno comunque ottimi.
Certo, sarebbe stato bello avere un nostro rappresentante in Provincia, dispiace che così non è, secondo me però non si è voluto arrivare a questo risultato comune. Basti pensare alla molteplicità di candidati che, soprattutto l’alta valle, ha voluto esprimere.
Il Sindaco Zanardi è promotore delle aggregazione ed è convinto di questa modalità di collaborazione tra comuni, grandi o piccoli che siano.
La mia provocazione, ora, è questa: Villanuova sul Clisi e Gavardo sono, sostanzialmente, due paesi contigui. Pensare quindi a una fusione e creare una “Super Comune” della bassa Val Sabbia?
ZANARDI: E’ la verità. Ci sono casi in cui basta attraversare la strada e ci si trova a Gavardo.
E’ una bella domanda, per nulla campata in aria. Siamo comuni simili, molto simili, ma che comunque mantengono delle rigidità tra i rispettivi cittadini. Se sono campanilistici nell’Alta Valle, concedeteci che lo possiamo essere anche noi.
Oggi credo che i tempi non siano maturi, il futuro invece potrebbe aprire a questa ipotesi.
L’iter per arrivare a una fusione è macchinoso, bisogna andare a un referendum e per comuni così grandi non è una cosa di semplice realizzazione.
Lo vedo invece più semplice per un comune piccolo, dove gli amministratori conoscono la maggior parte dei cittadini e possono così confrontarsi direttamente, arrivando a farsi un’idea ben chiara prima di giungere alle risultanze di una consultazione popolare.
Comunque, pensare a una città della bassa valle non mi viene impossibile.
Più difficile invece che sia questo Sindaco di Villanuova Sul Clisi a realizzarla.
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