Amiche di penna, amiche per la vita

Prima dell’era di Internet, delle e-mail, dei social network e degli scambi Erasmus, una maniera per esercitarsi con le lingue straniere era intavolare una corrispondenza con ragazzi stranieri, i cosiddetti “pen friends” o “penpals”. La cosa avveniva tramite le scuole, in genere durante le scuole medie. Conoscenze che nella maggior parte dei casi rimanevano confinate negli anni dello studio.

Per Sandra Piccoli, una giovane signora di Villanuova sul Clisi, questa amicizia è proseguita ben oltre e continua ancora oggi. È stato forse un caso fortunato, ma quest’amicizia si è cementata negli anni, anche grazie a frequenti incontri.

«Devo ringraziare innanzitutto la mia insegnante d’inglese delle medie, la professoressa Leila Bonometti – racconta Sandra –. Fu lei a invitare noi ragazzi a scrivere con degli studenti di Basingstoke», una cittadina inglese a un’ottantina di chilometri a sud ovest di Londra, nella contea dello Hampshire.

«Io scelsi di corrispondere con Nicola. All’inizio ci fu un piccolo equivoco: pensavo di scrivere a un ragazzo; invece, quando ricevetti la prima lettera in risposta con la sua fotografia, mi resi conto che era una ragazza». Inconvenienti dei nomi nelle lingue straniere.

La prima lettera porta la data dell’8 marzo 1979, quando Sandra frequentava la prima media a Villanuova.

Nicola, familiarmente chiamata Nikki, ha conservato tutte le lettere scambiate con Sandra e nel trentennale della loro conoscenza, nel 2009, le ha regalato un album con le fotocopie di alcune lettere e delle fotografie dei loro incontri. Infatti, da allora, complici anche alcune felici coincidenze, le due ragazze non si sono più perse di vista.

«Devo dire che sono stata particolarmente fortunata – ci racconta Sandra –: eravamo molto compatibili, avevamo gusti uguali, ci siamo intese subito».

Sfogliando l’album che Sandra conserva gelosamente, ripercorriamo la storia dei loro incontri. Prima di conoscere di persona Nicola, ha incontrato la sorella venuta ad Andalo in vacanza con la scuola.
Il primo incontro con la corrispondente inglese fu nel 1983, quando Nicola e la sua famiglia vennero in vacanza a Malcesine.
La prima volta di Sandra in Inghilterra è invece due anni dopo, nel 1985, grazie a una vacanza studio con la “Study Tours” a Londra, mentre frequentava la quarta superiore in Corrispondente in lingue estere (e l’inglese migliorava). Nell’occasione fu ospite alcuni giorni della famiglia inglese.
L’anno dopo è nuovamente Nicola a scendere in Italia, per una vacanza col suo ragazzo a Limone. E sempre nell’86, dopo la maturità, Sandra trascorre tre mesi a Londra con una sua amica e naturalmente si mette in contatto con la corrispondente inglese per vedersi.

Fra scambi di lettere e frequenti incontri, l’amicizia si consolida, tanto che, nel 1991, l’amica inglese viene invitata al matrimonio di Sandra con Mario.
«L’anno prima anche la mia amica si era sposata col suo fidanzato Karl, ma io non riuscii ad andare al loro matrimonio, perché lavoravo e non potevo avere le ferie per quel periodo», ci dice Sandra ancora rammaricata.
Tutti questi incontri sono minuziosamente riportati nell’album, con date e fotografie.

L’amicizia si allarga così alla rispettive nuove famiglie: «Anche mio marito Mario parla bene l’inglese e si è instaurato un buon legame anche con Karl, tanto che abbiamo trascorso alcune vacanze insieme. Loro adorano l’Italia, in particolare il lago di Garda. Sono stati ospiti da noi e noi da loro. È uno scambio culturale reciproco: noi abbiamo potuto conoscere lo stile di vita inglese e loro quello italiano, non da turisti, ma in famiglia. Per me è stato proprio un arricchimento».

Nel frattempo sono nati anche i figli: Giorgina all’amica inglese, Stefano e Marco a Sandra e Mario. «Devo dire che anche i miei figli sono abbastanza portati per le lingue, tanto che la prima volta che si incontrarono con la figlia dei miei amici inglesi e i suoi cugini si intesero subito e si misero a giocare a “Carta, sasso, forbici”, “Rock, paper, scissors”, un episodio che mi è rimasto impresso nella mente».

L’inglese ovviamente le è servito per il lavoro, prima come commessa, e anche adesso come infermiera al Pronto Soccorso dell’ospedale di Gavardo, dove non mancano, specie d’estate, pazienti stranieri.

Adesso la tecnologia e i voli low cost aiutano a mantenere i contatti molto più frequentemente che non ai tempi delle lettere via posta. Anche lo scorso anno la famiglia villanovese ha raggiunto gli amici inglesi per una vacanza oltremanica.

Il legame è davvero forte: «Io la considero la mia famiglia inglese», ci dice Sandra. «Davvero l’amicizia non ha né confini né tempo!».

In foto:
. Sandra Piccoli con l'album regalatole dalla "pen friend" inglese
. la prima lettera scritta da Sandra
. Sandra col marito e gli amici inglesi a Hampton Court

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