Flaco Biondini a colloquio con Vallesabbianews

Sabato 12 luglio alle ore 21.15 a Villanuova sul Clisi presso il Parco dell’Isolo Giorgio Comaschi e Flaco Biondini presentano “Tra la via Emilia e il West”, tratto dal libro “Cittanova Blues” di Francesco Guccini.

Flaco Biondini è lo storico chitarrista di Francesco Guccini, e lo abbiamo raggiunto telefonicamente in esclusiva per Vallesabbianews.

Sabato presenterete uno spettacolo dal titolo “tra la via Emilia ed il West”, ma cos’è il west?
Il West del libro da cui è tratto lo spettacolo è il vero West americano, quello che loro chiamano il sud-ovest, la regione che comprende Arizona, Texas, New Messico... ma non il West di Holliwood con il CowBoy bello, integerrimo, sbarbato. Nel west di cui parlo abitano ancora moltissime tribù pelle rossa e c’è un’atmosfera che mi affascina e mi è venuta una gran voglia di conoscere. Questo penso sia il vero west.

Nella musica il fenomeno di contaminazione tra diversi stili e diverse provenienze è stato un processo che ha generato lavori molto interessanti ed arricchito il panorama musicale. Credi sia possibile che un processo simile avvenga tra i diversi popoli, in un momento come quello attuale dove il fenomeno dell’intolleranza e del rifiuto di culture diverse è in crescendo? Che contributo può dare la musica in questo?
Io penso che il musicista se ne sbatte i maroni della Lega. La musica va avanti inevitabilmente, la politica non riesce a fermare la musica. Schönberg se ne è andato dalla Germania perché i Nazisti la consideravano musica degenerata, ed è stato il capostipite della dodecafonia e della musica seriale. Una dittatura così non è comunque riuscita a fermare la musica e l’arte.

La musica può essere utile come mezzo per unire e per far conoscere popoli e stili di vita differenti?
Sicuramente, sta già servendo a ciò. Sono anni che si stanno mescolando queste cose: c’è gente come Peter Gabriel dall’Inghilterra, gente con occhi aperti, molto intelligenti, musicisti veri e che non fanno musica col solo scopo di guadagnare ma perché la sentono. Da quanti anni è che si mischia il Jazz con il Rock? Queste cose non sono nuove e nessuno le ha fermate: alla gente non piace ciò che non gli fai conoscere.

Io sono aperto a tutte le cucine come a tutte le musiche. Se vado in un posto dove mangiano piccante mangio quelle che mangiano loro: se gli piace ci sarà un motivo. La musica araba può non piacermi se io non mi metto in quell’ottica lì.

E’ necessaria una volontà di capire...
Questo è necessario, oggi la gente è rimbecillita dalla televisione, che guarda caso tre canali sono di proprietà di “quel signore lì”. Quanto riesci a creare alla gente falsi problemi, a creare la paura riesci a governare il popolo. Come accade negli Stati Uniti con il terrorismo, la parola terrorismo la dicono ogni trenta secondi i politici, così mantengono paura e ti dimostro che io sono l’unico in grado di difenderti.

Hai lavorato con i maggiori artisti italiani: Da Guccini a vecchioni, passando per Conte e Capossela. Cosa secondo te hanno urgenza di comunicare ai giovani ed al pubblico che li segue questi artisti? C’è un messaggio, un obiettivo o uno stato d’animo che avvertono la necessità di comunicare? Cosa credi cerchi la gente nelle loro canzoni?

L’urgenza è quella di dire qualche cosa che ti porti dentro, ed è un’urgenza di tipo artistico. Il pubblico va a cercare una risposta ad una cosa che pensa, l’artista di solito queste cose non le pensa. Ha voglia di scrivere una canzone e scrive una canzone. I cantautori sono la parte più sana dell’industria della musica. Oggi cercano di sporcare quello che è la canzone d’autore, ma non ce la faranno! Ormai è talmente radicata dentro alla gente... La destra non è capace di creare un solo personaggio con un po’ di intelligenza ed un po’ di gusto, al punto che perfino i fascisti ascoltano Guccini. Il fatto che l’altro giorno Umberto Eco ha voluto a malapena dare la mano a Bondi mi ha riempito di piacere.

Ti faccio la stesa domanda che ho fatto 4 mesi a Francesco Guccini quando l’abbiamo intervistato per il periodico il graffio sul quale scrivo. Poi ti dico cosa ci ha risposto lui.
Ti senti più Don Chisciotte o Sancho Panza? Cosa sono oggi i mulini a vento?

I mulini a vento...spero non siano mulini a vento ma nemici veri da combattere. Ci sono nemici veri da combattere, chiari, ben definiti, con corpo e anima, che stanno lì davanti e vogliono cambiare la storia dell’umanità in peggio. E in questo momento vincono loro, però io ci ho messo la speranza. Noi non possiamo pensare che i tedeschi di oggi siano come i fascisti di allora. Ho fiducia nelle nuove generazioni, perché la storia va avanti, qualsiasi cosa ne dicano questi imbecilli che pensano solo a loro.

Biglietto d’ingresso: € 10, prenotazioni presso: • Informagiovani Comune di Villanuova 0365.371544 ; • Biblioteca Comunale 0365.371758; • Segreteria del Festival 030.3759792

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