Condanna e vigilanza

C’era attesa per il sermone del venerdì dell’Imam di Vobarno Ahmed El Balazi, il giorno dopo l’espulsione di Mohammed Zakariae Youbi, il 25enne residente in paese espulso dall’Italia perché secondo i Carabinieri del Ros stava evidenziando «marcatori di radicalizzazione» simili a quelli riscontrati, purtroppo solo dopo, nei profili degli attentatori che hanno seminat omorte in Europa.

E da lui sono giunte subito parole di condanna e di amonizione, anche nei confronti degli adulti, chiamati ad educare e vigilare.
«Alcuni approfittano della nostra ignoranza e del fatto che tanti dei nostri figli non sanno niente dalla religione. Si tratta di quelle persone che su internet o altro - ha detto Ahmed El Balazi, - vi dicono di mettere bombe, di uccidere, di far del male agli altri per andare in paradiso. Queste cose non esistono da nessuna parte. Questa è una presa in giro, che distrugge solo chi non c’entra niente e ha sempre vissuto una vita come tutti gli altri uomini». E ancora: «Tra i nomi di Dio c’è anche "il buono". Il profeta - ha sottolineato ieri l’imam di Vobarno - ha detto che Dio è buono e accetta solo le cose buone».

El Balazi ha anche invitato gli adulti ad avere un occhio di riguardo nei confronti dei giovani.
«Bisogna stare attenti ai nostri figli – ha ammonito nel sermone - la cosa più cara che abbiamo in questa vita sono loro. Che senso ha lavorare per guadagnare soldi e costruirsi una casa per vivere e trascurare la propria famiglia o i propri figli. I nostri figli hanno bisogno di noi, dei nostri insegnamenti, del nostro aiuto, del nostro controllo. Mi dispiace per tutti quei ragazzi che finiscono sulla cattiva strada: quella della droga, della prostituzione e del terrorismo. Succede perché lasciamo cadere i nostri figli così facilmente, senza educarli, senza insegnar loro. I figli sono anche sacrificio, dobbiamo stare dietro a loro fino a quando non sapranno badare a loro stessi: anche questa è un’opera buona, un’opera di adorazione».

Zakariae era conosciuto in paese, frequentava la moschea, ma non aveva molti legami. «Veniva spesso qui a pregare, come tanti altri – ha riferito El Balazi al Giornale di Brescia –. Recitava le sue preghiere e se ne andava. Mai avuto discussioni con lui. Eppure, avrebbe dovuto attaccarmi se fosse stato un estremista perché io durante la preghiera del venerdì condanno senza mezzi termini la violenza e il terrorismo».

L’Imam si è espresso più volte, pubblicamente, contro gli assassinii in nome dell’Islam. Anche quando nel mirino delle forze dell’ordine finì Anas El Abboubi, il giovane sempre di Vobarno partito nel 2013 per combattere in Siria.

«Era un giovane normale, non aveva un atteggiamento aggressivo. Era cambiato nell’aspetto, ma cosa vuole dire? Capita a molti» aveva sottolineato El Balazi ricordando che il 25enne salvò una donna, impedendole di lanciarsi nel vuoto in via Roma, a Vobarno.

La reazione in paese
«La convivenza fra locali e stranieri è pacifica e serena», ha detto il sindaco Giuseppe Lancini. «In paese non c’è alcuna tensione con la comunità islamica, è brava gente», sottolinea il primo cittadino.
«Certo, può capitare che nel mucchio ci sia una mela marcia, ma la situazione è generalmente tranquilla. Anche adesso: è cominciato il Ramadan e arrivano fedeli da tutta la Valsabbia e dal Garda, senza creare disagi o problemi».

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