Elicottero al lavoro

Il disgaggio della parete, poi la posa di nuove reti paramassi e briglie in grado - si spera - di fermare anche i massi più grossi che potrebbero in futuro staccarsi, da una parete rocciosa che nel corso dei secoli e dei millenni è comunque destinata a crollare.
Questo il programma dell'intera operazione.
Ma ci vorrà del tempo.

Continua intanto a Vobarno il lavoro dei rocciatori che ieri, come documentano le fotografie, hanno potuto essere supportati anche da un elicottero.
Col mezzo aereo sono stati portati in quota un compressore ed alcune reti.
Il primo serve a fare i fori dove inserire le microcariche per effettuare esplosioni controllate delle rocce ancora pericolanti.

La rete è per imbragarle, in modo da controllarne, oltre allo spezzettamento, anche la caduta.
Il cronoprogramma stabilito dall'amministrazione comunale, che segue passo passo le operazioni e che è impegnata anche sul fronte del recupero dei finanziamenti necessari, prevede che ai primi di marzo possa essere riaperta ad orari controlalti almeno la strada che sale a Moglia e a Teglie, le due frazioni vobarnesi che per ora comunicano col fondovalle solo attraverso la strada che scende da Provaglio Valsabbia.

Intanto, a protezione della Valsir, l'azienda stessa ha fatto realizzare un "vallo" in grado di fermare la maggior parte di sassi che potrebbero ancora staccarsi dalla parete.

Ci vorrà più tempo, invece, per riaprire il tratto di Provinciale IV che è ancora considerato a rischio.

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