Scorribanda alla Madonna della Neve
Prima ci hanno provato dal tetto senza riuscirci, poi hanno divelto con un crick le inferriate di una finestra e rotto il vetro che stava dietro.
Così è stato violato, ancora una volta, il santuario della Madonna della Neve.
Era successo anche quindici anni fa. Questa volta, però, ci sta che la proverbiale gatta possa lasciarci lo zampino... per colpa della spazzatura.
Ma andiamo con ordine.
La Madonna della Neve se ne sta lì dal 1660, un chilometro dopo Teglie frazione di Vobarno, sull’erta via che porta a Provaglio Valsabbia e che un tempo si infilava proprio sotto il suo porticato.
Tutto sparito quel che era rimasto dopo le precedenti razzie.
Roba di limitato valore: una dozzina di ex voto, un crocifisso in legno dorato, paramenti sacri, leggìo, qualche tovaglia, persino la campanella che serve a richiamare attorno i fedeli.
Giovedì sera era tutto a posto.
Di quel che era accaduto nottetempo se n’è accorta la Maria il venerdì, il primo di marzo.
La donna abita in un fienile lì vicino e col marito ha cura del piccolo tempio, orgoglio dei tegliesi che da 40anni, dopo averlo restaurato, ogni estate gli dedicano un’intera settimana di festa: «Fa male questa profanazione – dicono al paesello – peggio di quando ti vengono in casa».
Questa volta però la razzia potrebbe non rimanere impunita, dicevamo.
Osservando le tracce lasciate sulla neve, infatti, è stato individuato lo slargo nascosto dove i ladri hanno parcheggiato l’auto e proprio lì, in bella vista, ecco comparire quella mattina anche un bel mucchio di spazzatura.
Evidente il collegamento: con la strada per Teglie ancora chiusa causa frana, chi è salito fin lassù facendo il giro da Provaglio, per far posto al bottino ha dovuto disfarsi di alcuni voluminosi sacchi.
«La monnezza si sa, è come il morto: se gli si fanno le domande giuste, parla» direbbe il maresciallo Rocca. Ve lo ricordate quello impersonato da Gigi Proietti?
E nel parlare la spazzatura può raccontare tanti dettagli e fatti concreti che portano a piste certe.
Bè, in questo caso se ne stanno occupando i carabinieri di Vobarno.