Tragedia a Sondalo

 
«Erano gli ultimi due a scendere lungo la cresta che porta alla cima, ai piedi avevano i ramponi e lì l'equilibrio è precario. Forse è scivolata, forse è inciampata nei suoi stessi pantaloni, chissà. Forse chi era vicino a lei può saperlo. 
Noi l'abbiamo vista scivolare per un po' lungo il pendio nevoso, poi rotolare sulle balze di roccia e cadere sempre più giù, per almeno 150 metri di dislivello.
Eravamo almeno 50 escursionisti in quel tratto di cento metri che portano alla vetta.
C'era anche un'infermiera e mentre arrivava l'elicottero, che ci avrà messo un quarto d'ora, ha raggiunto Paola ed ha provato a rianimarla, inutilmente.
Mi tremano ancora le gambe a pensarci: sono 40 anni che vado in montagna una cosa del genere non l'avevo mai vista».

Così la drammatica testimoniaza di Angiolino Goffi, veterano del Cai di Gavardo, al rientro a casa.
Non era in programma nessuna gita del Cai, ma c'era anche lui sull'Ortles-Cevedale ieri, con altri dello stesso sodalizio, del quale da qualche tempo faceva parte anche Paola Ferrari, la sfortunata 45enne vobarnese, la cui salma è stata poi elitrasportata a Sondalo, a disposizione delle autorità.

«Partecipava alle riunioni e ne sapeva di montagna, credo che prima facesse parte del Cai di Brescia» ha aggiunto Goffi, ma la conoscevo poco».

Paola, sposata con Diego Facchetti, operaio verniciatore originario di Agnosine, lavorava come cuoca nelle cucine dell'ospedale di Gavardo e abitava a Collio di Vobarno. Mancavano pochi miniti alle 13 quando è avvenuta la disgrazia.
Della vicenda se sono occupati gli uomini del soccorso alpino di Valfurva e i carabinieri di Tirano.

.in foto: Paola Ferrari in un'immagine postata su Facebook.

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