07 Giugno 2011, 10.00
Vobarno
Immigrazione

Vobarno-Senegal: inizio di un legame

di Cesare Fumana

Ieri sera a Vobarno la presentazione di due volumi sull’immigrazione alla presenza di una delegazione senegalese in visita nel bresciano.

È iniziata ieri a Vobarno la visita in terra bresciana di una delegazione di Kaolack, la terza città del Senegal, guidata dal sindaco Madieyna Diouf, già ministro del governo senegalese, promosso da un cittadino senegalesi da molti anni residente a Vobarno.
La comunità senegalese fu una delle prime a giungere a Vobarno all’inizio degli anni ’80 e il legame fra il paese valsabbino e la città africana ha già visto una collaborazione fra il 2004 e il 2008 con il sostegno, insieme ad altri comuni bresciani, per la costruzione di un ospedale dove una delle sale parto è stata dedicata a Marina Corradini, primo cittadino vobarnese molto attenta alle questioni dell’immigrazione.

Ieri sera, nella sala conferenze della biblioteca, si è tenuta una serata nel corso della quale sono stati presentati due libri sul tema dell’immigrazione alla presenza della delegazione senegalese e degli amministratori vobarnesi. Il sindaco di Vobarno Carlo Panzera ha illustrato le finalità che si prefigge l’incontro con le autorità africane per uno scambio fra le municipalità per creare dei rapporti che vanno sempre più verso una reciproca conoscenza, creare collaborazioni e interscambi. Il sindaco di Kaolack è stato accompagnato per una visita all’Itis e alla casa di riposo. In questi giorni visiterà alcune aziende locali, il termoutilizzatore di Brescia perché le problematicità che anche una grande città come Kaolack (negli ultimi anni cresciuta molto in fretta fino a raggiungere 300 mila abitanti) deve affrontare è fra l’altro la gestione dei rifiuti. Altro tema d’interesse della delegazione africana è la sanità.

Nel corso della serata, condotta da Marcello Zane, sono state presentate le pubblicazioni di Alessia Usai “Ordinanze comunali e fenomeni discriminatori” e di Giovanni Valenti e dello stesso Zane “Lavoro e imprenditorialità extracomunitaria a Brescia” edite da LiberEdizioni.

Nel primo vengono analizzate le recenti ordinanze, delibere, regolamenti dei sindaci a seguito del cosiddetto “Pacchetto sicurezza” che ha spinto molti primi cittadini a emanare provvedimenti discriminatori per bandi di concorso, borse di studio, alloggi di edilizia convenzionata e altri argomenti. Molti sono stati adottati dai comuni bresciani che hanno trovato l’opposizione della fondazione Guido Piccini per i diritti dell’uomo che, di concerto con l’associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione, perde in carico la questione seguendo un iter che inizia con l’invio di una lettere di diffida al comune in questione, fa una segnalazione all’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, poi alla Prefettura e, se il provvedimento non viene ritirato o modificato, un ricorso al Tar. In molti casi i provvedimenti sono stati ritirati, quelli giunti in tribunale sono stati tutti annullati dai giudici che hanno riconosciuto la discriminazione. Fra i 22 analizzati due riguardano provvedimenti adottati dall’amministrazione comunale di Gavardo.

L’altro libro illustrato da Giovanni Valenti, presidente della fondazione Piccini, è quello relativo al tema del lavoro, che vede di recente un fenomeno di immigrati che si mettono in proprio. Il libro analizza con dati statistici il fenomeno dell’immigrazione e la sua evoluzione negli anni, constatando un crescente aumento di imprenditori stranieri, anche nell’ultimo anno di crisi, dove si è assistito invece alla diminuzione di imprese italiane. In molti casi si tratta di artigiani che si mettono in proprio nel campo dell’edilizia, dei servizi pubblici (bar, ristoranti etnici), padroncini per il trasporti dell’ultimo chilometro, piccoli negozi di quartiere o di paese. Interessante il dato che emerge sui paesi con la percentuale maggiore di imprenditori extracomunitari sul totale degli imprenditori: i primi cinque paese bresciani sono tutti valsabbini (Pertica Bassa, Capovalle, Barghe, Provaglio Val Sabbia, Anfo).

In foto
. Marcello Zane, il sindaco Carlo Panzera, il sindaco di Kaolack Madieyna Diouf e il traduttore
. Zane con la dott.ssa Alessia Usai e il presidente della fondazione Piccini Giovanni Valenti

 



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