13 Giugno 2017, 12.00
Vobarno
Presentazione libro

«Il Caimano del Garda»

di Redazione

Per la rassegna “Incontri con l’autore”, questo giovedì 15 giugno, nella biblioteca di Vobarno sarà presentato il libro che Roberto Maggi ha dedicato alla storia di suo padre Armando


Chi non ricorda le imprese leggendarie di Armando Maggi, il Caimano del Garda? Forse i più giovani non ne hanno mai sentito parlare, ma le generazioni passate non possono dimenticare quando lo speaker Dino Comini al microfono annunciava: “Ecco che sta arrivando Armando Maggi, il Caimano del Garda…” e la gente si assiepava lungo il lago ad ammirare la bracciata dell’indomito nuotatore salodiano che aveva deciso di sfidare l’invalidità e di vincere contro la sorte avversa.

Questa avvincente storia, ora raccolta in un volume realizzato da Roberto Maggi, secondogenito del Caimano, edito da Liberedizioni, sarà presentata giovedì 15 giugno alle ore 20.30 presso la Biblioteca Comunale di Vobarno nell’ambito della rassegna letteraria “Incontri con l’autore”.

La serata verrà presentata dall’assessore Enzo Formisano, e condotta dal giornalista Marcello Zane che dialogherà con l’autore. Sarà l’occasione non solo per ascoltare testimonianze sul filo dei ricordi, ma anche per vedere in proiezione molte istantanee di quegli anni entusiasmanti.

Ma chi era Armando Maggi, l’uomo dei tanti record e della sfida (vinta) con la sorte?
Salodiano, classe 1938, in gioventù pratica molti sport, dal calcio (squadra Falk-Salò) all’atletica, dal canottaggio alle immersioni subacquee. La sua passione però è il pugilato. Lo pratica salendo 17 volte sul ring fra i 18 e i 22 anni, e vincendo per 15 volte.
Nel 1962, all’età di 24 anni, subisce un grave infortunio sul lavoro. Alla Falk di Vobarno, una pesantissima fascina di nastro per verghe cade accidentalmente e gli schiaccia il piede destro che gli verrà successivamente amputato insieme a parte della gamba. Schiantato dalla sofferenza, Maggi non accetta di essere messo da parte e reagisce dedicandosi al nuoto. La decisione la prende dopo aver letto il libro di Johnny Weissmuller (il celebre Tarzan del cinema) “Nuotare è facile come camminare” in cui il grande atleta racconta come attraverso il nuoto da bambino poliomielitico fosse poi diventato campione olimpionico.

La vita di Armando Maggi ha una svolta. Inizia a nuotare trovando in questa disciplina il farmaco migliore per superare il trauma, grazie ad una ferrea forza di volontà e con assidui allenamenti sul Lago di Garda. Nel 1969, compie l'eccezionale impresa di aggiudicarsi la Traversata del Garda fra lo stupore dei presenti facendo fermare i cronometri a 5 ore 12” 24’ sui 15 km del percorso, migliorando il precedente record che apparteneva ad un olandese. Un giorno poi conosce il prof. Pedone di Reggio Calabria, che gli parla dello stretto di Messina, delle sue correnti, del trionfo riservato a coloro che riescono a effettuarne la traversata. Nel 1970 compie il tragitto a nuoto da Punta Faro in Sicilia a Villa San Giovanni in Calabria in un'ora e sei minuti: è il primo mutilato che riesce nel tentativo!

L'anno successivo è ad Ancona per compiere la traversata Portonovo-Ancona; ma per le condizioni atmosferiche avverse e le correnti contrarie deve sospendere il tentativo dopo che in meno di due ore aveva già percorso due terzi della distanza. Gli è vicino e prodigo di consigli, Luigi Stefanelli dell’Associazione sportiva “Garibaldina” di Ancona.  Maggi decide di ritentare gareggiando con i colori giallo-rossi della “Garibaldina” alla quale resterà fedele per tutta la sua carriera sportiva. E l’impresa riesce.
Nel 1972 torna ad attraversare lo Stretto di Messina e migliora il primato con il tempo di 48’09”. Inizia una brillante serie di vittorie in tutta Italia. Da allora le imprese non si contano più. Il suo nome varca i confini.

Per anni detiene il record assoluto per la traversata del Garda, da Torri del Benaco a Salò.  Nel 1968 l'olandese Mayer si era cimentato nella prova rinunciandovi, però, a Fasano, dopo soli 9 km di nuoto. Ciò comprova la notevole difficoltà del tragitto e di riflesso, per chi, come Maggi, l’ha coperto, un'indubbia capacità. Medaglia d'oro a Reggio Calabria, viene premiato dal Comitato della Calabria come migliore atleta per la traversata dello Stretto di Messina, in un'ora e sei minuti primi, tempo record per un tragitto così insidioso per via delle correnti.
Lo Stretto lo tenta anche altre volte; il suo tempo migliore 48’ 09” stabilito nel 1972 sul percorso Punta Faro-Cannitello.

Nel 1977 è nuovamente ad Ancona nella Piscina Comunale di Vallemiano dove migliora il record del mondo dei 5000 stile libero (nella sua categoria) con 1 ora 57’36” strappandolo al francese Noell e di passaggio migliora anche quelli dei 2000 e dei 3000. Successivamente in Turchia ottiene una brillante vittoria nella Traversata del Bosforo con 22’58”8 stracciando il primato all'americano Coogan.
Nel 1978 ad Iseo, presenti in piscina ad incitarlo il campione europeo di pugilato Vezzoli e il vincitore del Giro d'Italia Bertoglio stabilisce il nuovo primato mondiale dei 2000 stile libero con il tempo di 49’03”99. Appena apprende la notizia che l'americano Wirfield aveva ritoccato il suo limite mondiale dei 3000 metri (1 h 08’29”) nella piscina di Lazise (Verona) risponde con un tempo fantastico che sorprende i cronometristi ufficiali: 56’58”!

Maggi si accorge che la sua forma è smagliante e così si presenta al Passetto di Ancona per l’appuntamento più importante della sua vita. In silenzio centinaia di sportivi anconitani lo vedono sfilarsi la protesi e buttarsi in acqua al “via” dello starter. Al ritmo di 60 bracciate al minuto Maggi con uno stile non troppo ortodosso riesce a sprigionare una potenza incredibile che compensa le lente virate e lo squilibrio di galleggiamento. Dopo 30 vasche i metri 1000 sono percorsi in 17’32”6, 4 minuti meno del mondiale! Viene nominato “Atleta dell’anno” a Roma.

Nel 1986 per la settima volta iscrive il proprio nome nell’Albo d’oro della Cervia-Cesenatico, vince 7 gare nazionali fra le quali la Punta S. Vito-Taranto di km 35 in 12 ore e 15 minuti e quella del Golfo di Brindisi in 14 ore 50 minuti 28”59 su 42 km! Dopo aver stabilito i primati della Traversata dello Stretto di Messina in 40’ 51”8 e nella doppia distanza in due ore e 10 minuti ha chiuso la sua carriera nel mio 1989 aggiudicarsi la Ancona-Portonovo in 2 ore e 4 minuti nonostante freddo e nebbia, dopo aver migliorato anche i limiti mondiali di categoria dei 400 (7’38”6) e 800 stile libero (15’54”5).

Nuotatore straordinario per la vigoria e combattività, Maggi adotta un tipo di preparazione spartana: sveglia alle 5 del mattino, corsa leggera, ginnastica e naturalmente nuoto nelle acque del lago con qualsiasi condizione atmosferica.

Insignito di decorazioni al valor civile per aver tratto in salvo otto persone in procinto di annegare, il suo spirito di servizio lo dimostra anche offrendo gratuitamente ai ragazzi più bisognosi la partecipazione a corsi di nuoto da lui tenuti; progetta anche la creazione dell’handisport, un’organizzazione per accogliere tutti coloro che colpiti da una qualsiasi menomazione volessero ritrovare fiducia attraverso lo sport.

Stupiscono la sua costanza e la sua resistenza: a 52 anni suonati, infatti, torna a coprire distanze incredibili nell’Adriatico. Poi, in punta di piedi, ci lascia forse troppo presto; il Caimano muore il 7 gennaio 1994, a soli 55 anni, lasciando un vuoto non solo tra i suoi fans, ma soprattutto tra gli amici che gli hanno voluto bene e che hanno potuto apprezzarlo come uomo e come generoso compagno di viaggio. Il mondo del calcio salodiano, dalla Real Plaza all’AC Benaco, lo ha anche conosciuto ed apprezzato come competente e “miracoloso” massaggiatore sul campo da gioco.


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