23 Aprile 2011, 10.44
Vobarno Garda
Natura

In volo fra i bimbi

di Ubaldo Vallini

Due rapaci hanno ritrovato la liberà a Campei de Sima, davanti all'occhio attento di un centinaio di bambini saliti fin lassù per conoscere la natura.

“Ora vi faccio vedere una cosa che difficilmente vi capiterà un’altra volta nella vita. Mi raccomando, tutti zittiâ€.
Ed ecco che per quasi venti minuti i cento ragazzini delle Primarie di Desenzano riuniti davanti al rifugio Ersaf di Campei de Sima se ne sono stati in religioso silenzio, nonostante l’aria ogni tanto fosse attraversata da gelide gocce d’acqua che pungevano le orecchie.
Non pareva vero agli Alpini della Monte Suello, che a stento fino a quel momento erano riusciti a frenare l’esuberanza giovanile con racconti, diapositive e abbondanti dosi di pastasciutta.
 
L’occasione però era di quelle d’oro per davvero e i ragazzini se ne sono presto accorti, soprattutto quando le spiegazioni scandite a voce ferma e con teatralità dalla guardia del Nucleo ittico-venatorio della Provincia di Brescia hanno lasciato spazio alla presenza per certi versi inquietante dei due rapaci.
Prima il nubbio bruno: “Milvus migrans è il suo nome scientifico, perché è capace di grandi migrazioni dal Nord Europa fino all’Africa Sub Sahariana†ha spiegato la guardia, mostrandolo, fiero a becco aperto e battagliero, alla selva di ragazzini e alle loro macchine fotografiche.
 
Un giro completo del cerchio ed ecco il lancio: il nibbio ha balengato un po’ nell’aria qua e là, è tornato anche sulle giovani teste tese all’insù, poi ondeggiante ad ali spiegate e ferme si è lasciato rapire da una corrente ascendente, guadagnando quota in un lampo, padrone dei cieli.
Ed ecco la civetta: un “ohh†di compassione mista a tenerezza l’ha spaventata un po’ quando la quardia ha fatto vedere che mancava una zampetta: “Niente paura, è in grado di cavarsela benissimo lo stesso†è stata la tranquillizzante precisazione dell’esperto.
Via anche quella.
 
Invano i presenti l’hanno subito cercata in alto: il piccolo rapace notturno, infatti, spiazazando tutti (quasi) si è infilato subito nel bosco sottostante in cerca di un riparo.
“Quando si dice che ognuno è fatto a modo suo si dice bene†è stato il commento di una insegnante.
Una giornata come tante, a Campei de Sima, dove gli Alpini della Monte Suello in pochi anni hanno coinvolto migliaia di ragazzini, immergendoli nella natura vera e selvaggia.
E dove il lavoro incessante e attento del Centro di recupero degli animali selvatici in difficoltà di Valpredina, nella Bergamasca, ancora una volta ha permesso una straordinaria esperienza a fortunatissimi ragazzini.
 


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