Salvato col defibrillatore
Nottata di danze quella fra lunedì e martedì alla festa di Teglie, amena frazione vobarnese.
Fra gli avventori un appassionato di 56 anni, camionistra di Sabbio Chiese, a far coppia con la moglie.
Intorno all'una, nel pieno del ritmo, l'uomo sbianca in volto e si accascia al suolo.
Non ci mettono molto quattro giovani di Provaglio, evidentemente esperti di quel che può accadere a quella straordinaria pompa che è il nostro cuore.
Non si lasciano prendere dal panico.
Assente il polso, in tre si danno il cambio con la respirazione artificiale ed il massaggio cardiaco.
Il quarto prende l'auto e vola via: sa che al Centro sportivo di Arveaco c'è un Dae, uno dei tanti defibrillatori a disposizione dei valsabbini, piazzati ultimamente in punti strategici.
Certo, la Madonna delle Cornelle, sotto la cui ala passa in auto due volte come una furia, percorrendo in tutto una manciata di chilometri, deve averci messo del suo.
Fatto sta che quando torna nei pressi della piastra attrezzata a danza, l'apparcchio compie il suo "miracolo": il cuore del camionista, tenuto caldo da amorevoli pressioni del torace, ricomincia a battere.
Solo pochi istanti dopo arriva tutta la cavalleria: volontari vestonesi, infermierizzata e medicalizzata. Tocca a loro "stabilizzare" il paziente e riporlo nelle capaci mani dei medici della Poliambulanza di Brescia.
Il medico rianimatore non ha dubbi su ciò che avvenuto a Teglie: «Questi ragazzi hanno salvato una vita».
Il camionista di Sabbio avrà il tempo per ringraziarli. Ci piacerebbe esserci anche noi, quel giorno.