Sant'Antonio di Degagna

Prima la messa nella chiesa che Degagna, frazione vobarnese, dedica a San Martino.
Poi l'aspetto più godereccio: il consumo delle libagioni che per molti dei partecipanti si protrae fino all'ora della prima mungitura.

E' così che in onore di Sant'Antonio, protettore di macellai e salumieri, contadini, allevatori e animali domestici, un po' alla volta, una prima riunione conviviale per pochi amici proposta dell'allevatore locale Alberto Buffoli, è diventata un appuntamento importante per il mondo dell'imprenditoria agricola valsabbina, ma non solo.

Anche sabato scorso erano 120 le persone - intere famiglie con bimbi anche piccoli - che si sono riunite per manifestare la loro devozione al Santo.
Prima partecipando alla messa concelebrata da don Gabriele Banderini - rientrato in patria per l'occasione - e da don Giuseppe Savio.
Poi negli spazi dell'oratorio di Degagna, dove il prode Damiano ha cucinato per loro un ottimo spiedo (troppo salato dice lui, vedremo se davvero la prossima volta sarà ancora più buono).

Semplice quanto efficace la formula della festa: ognuno paga la sua parte e, dedotte le spese, quel che avanza rimane all'oratorio che mette a disposizione locali e volontariato.

A proposito dello spiedo: della partita anche i coniugi Ferraboli, dell'omonima ditta di griglie ed affini, che hanno voluto toccare direttamente con le papille gustative quel che una delle loro macchine, donata per l'occasione, riesce a portare in tavola se assommata alla sapiente tradizione culinaria della Valle dell'Agna.

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