Buona Pasqua a tutti...o forse no
Se per voi Pasqua è stata un mese fa, per me è appena arrivata. Casa mia è stata invasa da dolci, uova, candele e vestiti tradizionali...
Per i cristiani ortodossi, questa settimana è stata una delle più importanti di tutto l’anno. Infatti, viene chiamata “Săptămâna mare”, letteralmente la “Grande settimana” ed equivale alla Settimana Santa dei cristiani cattolici. Questo particolare periodo inizia con la Domenica dei salici, che corrisponde alla Domenica delle palme.
Ciò che rende maggiormente differenti le due celebrazioni della Pasqua, ovvero quella cattolica e quella ortodossa, è la data in cui si svolgono. La Pasqua cattolica segue il calendario gregoriano, mentre la Pasqua ortodossa il calendario giuliano.
Quest'anno il distacco tra le due celebrazioni è stato uno dei più grandi: la Pasqua cattolica è stata il 30 aprile, mentre quella ortodossa il 5 maggio. C’è stato più di un mese di differenza. La coincidenza tra le due avviene molto raramente, l’ultima volta che è successo è stato nel 2017. Succederà, però, anche l’anno prossimo, nel 2025!
Parlare della Grande settimana consente di conoscere, specialmente durante i suoi ultimi quattro giorni, molte usanze ortodosse, perciò noi lo faremo!
Il giovedì si leggere il Vangelo e si preparano le cosiddette “uova rosse”, simbolo della rinascita. Il venerdì si celebra una messa funebre, dopo la quale solitamente i credenti si radunano intorno alla chiesa e percorrono in modo simbolico la via crucis. Sabato è la giornata più importante, ci si ritrova prima della mezzanotte in chiesa e, al suo scoccare, la candela del sacerdote, che viene vista come la luce di Dio, che quel giorno è risorto, viene condivisa da tutti i credenti, così da una candela ad un’altra, senza lasciarne nessuna vuota, la luce si diffonde a tutte le altre.
Ogni credente festeggia e a mangia con la propria famiglia. Sui tavoli non possono mancare l’agnello, tanti dolci e, specialmente, le famose uova rosse.
Si narra che Maria, dopo essere stata al sepolcro di Gesù e dopo averlo trovato vuoto, si recò dove i discepoli si erano riuniti e annunciò la notizia. Pietro, uno dei discepoli, non volle crederci e disse: “Crederò a quello che dici solo se le uova che hai nel paniere diventeranno rosse” e così accadde. Da qui nascono le amate uova rosse, che ormai si sono trasformate inuova colorate: infatti, si è iniziato a verniciarle di rosso, verde, blu, viola, arancio e così via. A Pasqua, per mangiare un uovo rosso si deve fare un gioco: due persone scelgono un uovo a testa e devono sfidarsi. Innanzitutto, si sceglie con che lato dell'uovo colpire, se con la parte bassa o con la punta, successivamente una persona posiziona l’uovo sopra all’altro dice:“Hristos a Înviat” (Gesù è risorto). Dopo la risposta di colui che sta subendo il colpo:“Adevărat a înviat”(è vero che è risorto), colpisce l’uovo. Una delle due uova si creperà. Si ripeterà anche dall’altro lato quanto sopra riportato. Chi avrà alla fine entrambi i lati crepati perderà, dovendo cedere il suo uovo rotto al vincitore, che potrà gustarselo con un pizzico di sale. ATTENZIONE: si può giocare quanto si vuole, ma non consiglio di mangiare tutte le uova, perché si rischia di stare gravemente male! Piuttosto è meglio regalare qualche uovo a qualcuno che non vince mai.
La Pasqua ortodossa, in particolare quella rumena, è piena di tipici dolci come il “cozonac”, un impasto simile a quello della pizza, ma dolce e molto più morbido, ripieno di cacao e noci tritate, gelatina rumena, diversa da quella trasparente o quella delle caramelle che si conosce in Italia, e zucchero a velo. Anche il Paska, in Romania chiamato “pasca”, è uno dei dolci che non manca mai sulle tavole di Pasqua. È un tipico e semplice pane dolce ucraino. La ricetta rumena prevede l’aggiunta di formaggio dolce all’interno, prende così la sembianza e il gusto di una torta che viene spazzata alla fine del pranzo della domenica.
Durante la Pasqua ortodossa, ci sono sorrisi e divertimento. Infatti, i tipici costumi tradizionali rumeni non possono mancare, dopo essere stati per mesi chiusi nell’armadio,vengono tirati fuori e fatti svolazzare a ritmo di musica. Dopo aver ascoltato per tutta la notte, tra il sabato e la domenica, la messa in chiesa e dopo essersi riempiti la pancia, si accendono le casse e via alle danze. Ballare in cerchio e tenersi tutti per mano, mangiare e ringraziare Gesù, è questo che si fa oggi, la Domenica di Pasqua.