Altri bracconieri nella rete dei Forestali
I militari vobarnesi, dopo un appostamento nelle campagne in località “Suore Ancelle Carità” del Comune di Brescia, hanno sorpreso due bracconieri mentre esercitavano l’attività venatoria utilizzando mezzi non consentiti come un richiamo acustico elettromagnetico e richiami vivi privi di anello appartenenti per di più a specie di avifauna selvatica protetta.
I carabinieri forestali hanno poi proseguito la loro attività in località “Piana di Mompiano” dove hanno sorpreso altri due bracconieri intenti nell’attività venatoria, sempre mediante mezzi non consentiti.
I quattro sono stati quindi deferiti all’Autorità Giudiziaria per Furto Venatorio.
Nella stessa giornata carabinieri forestali della Stazione di Gavardo, nei Comuni di Vallio Terme e Serle, sorprendevano tre cacciatori che dal proprio capanno di caccia utilizzavano richiami vivi con anello di identificazione palesemente contraffatto.
Per questi la pena pecuniaria prevista è fino ad euro 1.549 (per chi esercita la caccia con richiami vivi non consentiti), nonché l’ipotesi prevista dall’art. 468 del Codice Penale, con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa fino a euro 1.032.
Tutti gli esemplari vivi sono stati consegnati ad un CRAS accreditato per la successiva reintroduzione in natura.
Queste azioni si inseriscono in una più complessa attività di repressione del fenomeno del bracconaggio e dell’illecito esercizio venatorio sull’intero territorio bresciano.