Leali, un 2006 da incorniciare
La spa di Odolo, presieduta da Dario Leali, archivia un fatturato consolidato di 298,416 milioni, quasi 60 milioni in più rispetto ai 240,990 milioni dell’esercizio precedente.
«Nel corso del 2006 - si legge nella relazione sulla gestione allegata al bilancio - la produzione di tondo per cemento armato nel sito produttivo di Roè, e di acciai speciali e di qualità, a Odolo, è risultata superiore rispetto al 2005». In questa unità produttiva, si sono inoltre incrementate le produzioni di acciai speciali per stampaggio, per automotive, pelati da cromatura, piatti da trafila e per uso di impianti e macchinari industriali.
«La società - proseguono gli amministratori - ha terminato l’anno scorso il piano di investimenti avviati nel 2005, ed è stata pertanto in grado di supportare le crescenti esigenze di laminazione delle unità produttive di Roè Volciano e Odolo».
Il valore della produzione ha superato abbondantemente i 300 milioni, a quota 303,225 milioni, contro i 243,793 milioni dell’esercizio precedente. I ricavi salgono a 298,4 milioni (+23,8%). A fronte di costi per 294,876 milioni (le spese per materie prime sono passate da 181,071 milioni a 223,338 milioni), la differenza tra valore della produzione e costi è risultato positivo per 8,349 milioni (l’anno prima il saldo era stato negativo per 5,345 milioni). Dopo la gestione finanziaria, il gruppo Leali ha raggiunto un risultato lordo positivo per 7,910 milioni.
Dopo avere pagato tasse per 1,206 milioni, il gruppo ha chiuso l’esercizio con un utile netto positivo per 6,704 milioni di euro.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, «nei primi mesi - si legge nella relazione - si è consolidata la favorevole impostazione del mercato». Per questo motivo, si confida in risultati positivi anche per l’esercizio in corso».
Non mancano, tuttavia, «segnali sfavorevoli in alcuni settori, soprattutto sul mercato domestico, e in particolare nel campo del tondo per cemento armato». Importante, quindi, «risulterà indirizzare maggiormente la produzione verso gli acciai di qualità, che godono tradizionalmente di una maggiore stabilità di mercato e di prezzo rispetto al tondo per cemento armato. In questo senso, la società potrà avvalersi, ancora più che nel passato esercizio, dei benefici apportati dal riassetto impiantistico della controllata Acciaieria Valsugana che, terminato il piano di investimenti nel corso del 2006, potrà ora manifestare appieno la propria potenzialità».
Bresciaoggi