Genitori e Figli
di Giuliana Franchini e Giuseppe Maiolo
Giuseppe (Pino) Maiolo, Psicologo, psicoterapeuta e piscoanalista.
É docente di Psicologia delle età della vita all’Università degli Studi di Trento e specialista in clinica dell’adolescente.
Editorialista di diverse testate tra cui Il Giornale di Brescia e Alto Adige, collabora con Psicologia e Scuola, Giornale italiano di psicologia dell’educazione e pedagogia sperimentale.
È formatore e autore di numerose pubblicazioni scientifiche e di divulgazione.
Le regole. Come curare in nostro stare insieme
Sarà il tema dell'incontro di questo martedì a Villanuova sul Clisi con l'ex magistrato di Mani pulite Gherardo Colombo, nell'ambito del Festival della parola
Curare l’educazione. Strumenti concreti per aiutare a crescere
L’educare è sempre stata un’attività difficile se non impossibile, come diceva Sigmund Freud, ma oggi richiede revisioni profonde, forse uno sguardo rinnovato al mestiere di genitore e di certo un’attenzione diversa da quella di un tempo
La gioia. Un’emozione da alimentare e educare
“Piangere dalla gioia” è possibile anche se l’emozione della gioia è una delle reazioni immediate più umane che abbiamo, più connessa al sorriso che al pianto, ma in ogni caso di condivisione e di relazione, come il pianto
La vecchiaia. L'importanza di aggiungere vita ai giorni
Ospite del Festival della parola sarà Enzo Bianchi che porterà le sue riflessioni sul tema della vecchiaia
La cura della comunicazione: come rimettere al centro la relazione
Danilo Toneguzzi sarà presente questo giovedì 26 settembre 2024, alle ore 20:30, al Festival della parola di Villanuova sul Clisi (BS) presso la Sala Consiliare
I divieti, quale funzione educativa hanno?
Cellulare in classe sì o no? Quanto è diffuso l’uso incondizionato e libero del cellulare? Quale educazione al digitale stiamo fornendo?
L’ombra. Quando a teatro va in scena l’inconscio
L’ombra è un fatto fisico, esiste e la vedi proiettata dietro, presente nella lunghezza dello spazio ma allo stesso tempo effimera perché non la afferri. Anzi svanisce e si perde senza lasciare tracce, men che meno orme della sua esistenza. Eppure c’è sempre, ti accompagna ovunque silenziosa, nascosta, invisibile
Affascinare. Se fa rima con insegnare
Il verbo affascinare è ricco di significati che un tempo erano per lo più negativi. La parola infatti si confondeva con la seduzione e la manipolazione e faceva pensare che l’affascinato, catturato dal “maligno”, fosse schiavizzato, privato di volontà e di autonomia. Invece l’etimologia di affascinare è “legare” e cioè costruire un “legame” che unisce chi parla a chi ascolta
Inclusione, la scuola del «Noi» che ci serve
Settembre. Andiamo è tempo di… insegnare! Tempo di tornare in classe ma più ancora riprendere la scuola e l’insegnamento che pensa al plurale, alla partecipazione di tutti. Una scuola inclusiva, finalmente più cooperativa che competitiva.
La noia: è uno stato pesante, ma serve!
C’era una volta la noia. Sembra una battuta, ma non lo è, perché un tempo ci si annoiava di più, mentre oggi c’è il cellulare che non fa annoiare nessuno.