Lunedì, 17 marzo 2025


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domenica, 16 marzo 2025 Aggiornato alle 07:00Blog - Genitori & figli

Pedofilia online. Un pericolo in crescita

di Giuseppe Maiolo

Sappiamo ormai da tempo che con un semplice click il sesso oggi è disponibile in rete in tutte le sue forme. Oltre però alla pornografia, c’è anche il versante della sessualità violenta esercitata da adulti su minori ma anche da minori su altri minori

 

 

Della pedopornografia, appunto, e della sua diffusione online rende conto ogni anno il report di Meter, l’Associazione fondata da don Fortunato di Noto, un prete che da 30 anni monitora a livello mondiale i siti che fanno girare un’economia da capogiro. 


Don Fortunato anche quest’anno ha dato conto del traffico della pedopornografia mostrando con dati alla mano che nel 2024 i siti sono aumentati del 220%. 
Un inferno spaventoso insomma, fatto di foto (1.996.911) e di video (2.085.447) recanti scene di violenza sessuale, abusi e pratiche sadiche su bambini e bambine prepuberi o minori con disabilità indotti a produrre materiale sessualmente esplicito o filmati con il coinvolgimento di animali. 


L’Osservatorio di Meter, ha messo in evidenza come le nuove frontiere della pedofilia stiano cambiando e siano cresciuti con il Covid vittime che predatori. 
Altrimenti non si spiega come mai materiale di questo tipo venga spesso ritrovato nei dispositivi digitali di minorenni che oltre a possederlo lo diffondono. Solo qualche settimana fa si è saputo di un adolescente di 15 anni di Bolzano, collegato a gruppi terroristici internazionali e arrestato poco prima di realizzare un omicidio da filmare in diretta, cui è stata sequestrata una quantità di materiale pedopornografico, probabilmente raccolto negli anni. 


Insomma una pedofilia quella di ultima generazione che ha nuovi adepti, nuove modalità di adescamento e pratiche perverse in cui i minori sono al contempo vittime e carnefici. 


Per chi dice che in fondo si tratta solo di azioni virtuali don Di Noto ricorda che tutta la pedopornografia è una tragica testimonianza di una realtà violenta in quanto ogni video e ogni foto narra di abusi realmente avvenuti. 
Il report presentato il 27 febbraio scorso ha inoltre riportato il dato nuovo e inquietante della formazione di gruppi chiamati “pedomamma” caratterizzati da materiale relativo ad abusi commessi da madri sui propri figli. Oltremodo angosciante ha poi messo in evidenza come l’età delle vittime si sia abbassata e sottolinei il fatto che ai pedofili ora interessa anche la fascia 0-2 anni.
Al contempo però serve riflettere sulla precocità dei minori che a 3-4 anni iniziano a usare il telefonino dei genitori in “autonomia” con vigilanza degli adulti ridotta o assente, mentre internet nella fascia 13-18 anni è usato mediamente per circa 6 ore al giorno.


È allora verosimile immaginare che i bambini precocemente incontrino immagini e video di sesso il cui mix di elementi attrae e cattura. Il sexting, ad esempio, è pratica online diffusa a partire dai 7 anni che in adolescenza aumenta il rischio di dipendenza dalla rete e dalla pornografia. 


Serve allora grande attenzione da parte degli adulti perché sia possibile comprendere come oggi per prevenire questa piaga sociale non basta più solo controllo del Parental control.

 

Giuseppe Maiolo

psicoanalista

Università di Torino


 

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