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giovedì, 23 novembre 2006 Aggiornato alle 00:00A Clibbio due anni dopo

La vita continua

di Ubaldo Vallini
Eccolo qui, adesso è questo il nostro terremoto. Si chiama Nicolò ed è nato a settembre dell’anno scorso, è venuto a far compagnia alla sorellina Alessia giusto 10 mesi dopo quella brutta notte. Vuol dire che la vita continua, o no'.
“Eccolo qui, adesso è questo il nostro terremoto. Si chiama Nicolò ed è nato a settembre dell’anno scorso, è venuto a far compagnia alla sorellina Alessia giusto 10 mesi dopo quella brutta notte. Vuol dire che la vita continua, o no”.

A parlare un po’ con rassegnazione e un po’ con la fiducia nel futuro che ti viene quando ne hai viste tante e tante ne hai superate, è Costantina Pasini. La incontriamo mentre attraversa la piazza a Clibbio, dopo aver fatto spesa nel negozio della Flora, sospingendo il passeggino con dentro il nipotino che, tranquillo come un pascià, sta rosicchiando un panino più grosso di lui.

“Sono passati due anni” le diciamo.
“E sembra ieri” ci risponde.

Costantina e il marito Fulvio Ghirardi, che da allora non smette un secondo di temere che il peggio possa ripetersi, erano nella loro villetta di via San Lorenzo e stavano dormendo quella notte di due anni fa, quando la coda del diavolo ha dato la sua scudisciata fra il Garda e la Valle Sabbia. Un colpo tanto violento che la Corna della Selva che sovrasta la frazione ha preso a vomitare pietre sul paese.
Una delle più grosse, rotolando “a patata” come impazzita e dopo avere spianato senza nessuna fatica un pollaio, ha attraversato il tetto dietro casa, sfondato il muro portante e si è infilata nel bagno, arrivando fin contro lo specchio.

“Non bastava che tutto era già caduto per terra a causa del tremore della terra – ricorda Costantina -, subito dopo c’è stato anche quel botto tremendo. Puoi immaginarti la paura”.
E per fortuna che i due nonni dormivano di sotto, insieme al figlio più giovane Diego.

A trovarsi quel masso di almeno dieci metri cubi ad un metro dalla testata del letto, fra loro e lo schiacciamento solo un’esile tramezza, sono stati l’altro figlio Valter e la nuora Paola.
Li ricordiamo nella notte mentre vagavano senza sapere cosa fare e dove andare, stravolti e con Alessia in braccio che aveva solo 18 mesi.

“E’ passata, anche questa per fortuna è passata” aggiunge Costantina con un sospiro.
Il pericolo di caduta massi è rimasto poi su Clibbio per alcune settimane. Dopo le lunghe operazioni di disgaggio sull’intero versante è stato necessario costruire un “vallo” abbastanza profondo a monte delle abitazioni e corredarlo di robuste reti paramassi.

 

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