Il caso Iuschra, la ragazzina affetta da autismo scomparsa nell’estate 2018 sull’Altopiano di Cariadeghe, a Serle, trova una sua conclusione dal punto di vista processuale.

Il tribunale di Brescia ha accolto la richiesta di patteggiamento a otto mesi per omicidio colposo nei confronti di Roberta Ratti, l’animatrice della Fobap, che quel giorno aveva in custodia la bambina in gita con altri ragazzini sull’Altopiano di Serle.

Il patteggiamento per la donna accusata di «non aver approntato un adeguato controllo, anche personale, della minore, lasciandola libera di muoversi pur sapendo che la stessa, a causa della patologia da cui era affetta, avesse l'abitudine di allontanarsi e nascondersi dagli operatori» è frutto di un accordo tra la Procura e la difesa dell'imputata dopo che l'assicurazione della Fobap aveva già risarcito la famiglia della 12enne che non si è costituita parte civile in aula. Le cifre dell’intesa economica restano top secret, anche se si parla di un “risarcimento importante”.

Della ragazzina il 19 luglio di due anni fa non si è trovata più alcuna traccia, nonostante l'impegno di centinaia di persone che hanno passato al setaccio l'altopiano, nonostante i mezzi e le tecnologie più avanzate, dagli elicotteri ai droni. Nulla. Come se Iushra fosse stata inghiottita dai boschi, o da uno dei numerosi crateri e grotte presenti in quella che è una zona carsica e che in quei giorni vide impegnati speleologi esperti, anche in questo caso senza alcun risultato.

Come detto, la pagina giudiziaria della triste vicenda ha trovato così una sua conclusione. Rimane comunque il mistero di questa scomparsa, soprattutto da parte della famiglia. Mohamed Liton Gazi, il padre della 12enne che non si è mai rassegnato alla perdita della figlia. Non è mai riuscito a capire la ragione per cui non si è trovata più alcuna traccia della sua figlioletta.