Giorno 20: arrivati!

Seguiamo i valsabbini che partecipano alla NorthCape4000 Niente descrizione di giornata questa volta.Somiglierebbe troppo al racconto post gara degli atleti della coppa del nonno, troppe cose andate storte: stomaco vuoto, vento contrario, irte salite, guasti meccanici... Le seguenti righe sono acerbe. Acerbe in quanto, la rilettura quotidiana (quella che facciamo durante la seconda colazione) sarebbe sciapa, o meglio acerba. Nessuno di noi ha ancora realizzato ciò che abbiamo fatto, non l’abbiamo capito alla partenza, né durante il percorso, né tantomeno oggi...Sarà come una mela, col passare del tempo acquisirà il suo gusto dolce e legnoso allo stesso tempo.Come un vino, che col tempo smusserà i propri difetti, le sofferenze subite, senza però cancellarle totalmente.Sarà una gioia stappare questa bottiglia con gli amici disposti ad ascoltare.Con tutti abbiamo condiviso le foto dei paesaggi mozzafiato, delle foreste che si specchiano imponenti nei torbi laghi, delle renne che ci hanno fatto compagnia durante il percorso. Quello che non siamo stati in grado di descrivere, o che di proposito non abbiamo voluto fare, sono state le emozioni vissute; per quello serviranno gli occhi. Per chi di voi ricorda il “Giorno 0”, saprà che ci siamo recati al fiume a raccogliere dei sassi: uno a testa più uno comune.Il sasso personale rappresenta qualcosa di cui vogliamo sbarazzarci e lo abbiano lanciato nel freddo e inospitale Mare Glaciale Artico. [img id="27838;27837;27836" type="slide"] Nel sasso in comune abbiamo scritto i nostri nomi e lo abbiano depositato nel punto più a nord d’Europa così che ci sia anche una parte di voi, una parte di Valle Sabbia nel punto di uno dei nostri traguardi.Invito chiunque a fare un viaggio analogo, il perché lo scoprirete sulla vostra pelle. Una cosa realmente compresa da questo viaggio, come nella vita, è che quando lo si intraprende bisogna selezionare le cose realmente indispensabili.Quelle futili si riveleranno un peso inutile ed una sofferenza nel caso ti abbandonino o tu sia costretto a farlo. Nelle lunghe foreste abbiamo provato anche la noia.Non so esattamente cosa essa sia: un sostantivo, aggettivo, emozione, sensazione... So per certo quanto importante essa sia.Credo che la noia sia un ingrediente fondamentale nella nostra vita, è proprio lei a farci reagire, ispirare, crescere.Ritengo sia importante sperimentare questa sensazione, saperci convivere, abbandonarla e trarre da essa il meglio. Durante le pedalate nelle lunghe dritte strade che squarciano in modo rispettoso le profumate foreste ci siamo annoiati, per combattere la noia abbiamo riflettuto, meditato, lavorato su qualcosa. Ne abbiamo tratto giovamento. Mi auguro che gli adolescenti cerchino di conoscere la noia per trarne beneficio abbandonando per un po’ il loro inseparabile smartphone. Cosa sarebbe il mondo se Raffaello, Michelangelo, Leonardo, Mozart non avessero provato la noia? [img id="27835;27841;27839;27840" type="slide"] Abbiamo passato la notte a Honningsvåg.Ora siamo sul bus diretto ad Alta e martedì prendiamo l’aereo diretto a Malpensa dove Federico Tuana, titolare della trattoria Ricomilla, verrà a prenderli e ci offrirà un abbondante cena.Il rientro non sarà per tutti. Allo scalo a Oslo, Stefano scenderà e proseguirà il viaggio in altre parti d’Europa. E oggi si festeggia il compleanno di Federico: per lui sono 46! Auguri!

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