Il primo dei numeri uno
Ci si avvia alla conclusione di questo 2020 che definire "particolare" sarebbe riduttivo. Ragion per cui non lo definiremo, limitandoci a continuare il nostro giro per il rettangolo di gioco che da un po’ di tempo ci vede impegnati a difesa dei pali
La figurina di oggi è un primatista assoluto, numero uno e dodici in carriera, ma senza dubbio il primo dei numeri uno (ma anche dodici e ventidue) a fare qualcosa che mai prima di allora era riuscita ad un estremo difensore.
È il 23 febbraio 1992, siamo nei minuti di recupero di un match che vede la squadra di casa condurre per 1a0. È proprio lì che Michelangelo Rampulla si porta in area negli sviluppi di un calcio da fermo e supera di testa il collega Ferron, iscrivendo alla storia di questo gioco quello che è stato il primo gol su azione segnato da un portiere in serie A.
La partita era Atalanta - Cremonese, ed ai tempi la nostra figurina difendeva i pali dei grigiorossi, ma più in là si sarebbe distinto come storico numero dodici juventino, vincendo numerosi trofei con la Vecchia Signora e facendosi sempre trovare pronto all’occorrenza.
Il suo gol di testa, al quale faranno seguito negli anni a venire quelli di Taibi, Amelia (in Uefa) e Brignoli, segnò un’epoca, anche perché da lì in poi i portieri compresero maggiormente l’importanza di avanzare e provare a dire la loro nei finali di partita oramai compromessi.
Ciò suonerebbe normale oggi, dove gli estremi difensori si destreggiano col pallone tra i piedi spesso meglio di difensori e attaccanti, ma nel 1992 non lo era affatto.
Perciò credo sia giusto ricordare chi è stato il primo dei numeri uno a buttarla dentro per la prima volta, ma senza parlare di autogol.