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domenica, 29 settembre 2024 Aggiornato alle 08:00Natura

Conosciamo i fiori della Valvestino

di Gianpaolo Capelli

Parlando dei fiori della Valvestino il pensiero degli esperti e degli amanti dei fiori di montagna, corre subito al Monte Tombea che fa parte del Parco Alto Garda Bresciano

Il Monte Tombea è rinomato per le sue splendide rarità botaniche, alcune si trovano anche su altre montagne come sul monte Baldo e su altri monti trentini come spiega nell’allegato video  il Botanico Professor in scienze forestali Filippo Prosser, di Rovereto.

 

Alcuni fiori sono degli endemismi unici al mondo, tradotto rarità uniche presenti solo sul Monte Tombea, tra di essi la splendida e unica Sassifraga Tombeanensis, anche se in altre parti sono state scoperte altre Sassifraghe con nome diversi.

 

Come si sono salvati questi endemismi dalle glaciazioni nei secoli?

Prendiamo l’esempio della Valvestino con le sue vallate profonde e ripide: il ghiaccio ha coperto tutto fino una determinata quota, distruggendo la flora sottostante, dove non è arrivato il ghiaccio si è salvata la natura al di sopra di esso.

Così è capitato sul Monte Tombea, sul Monte Baldo, su altre montagne Trentine, salvate rarità botaniche che altrimenti sarebbero scomparse, di cui ora noi possiamo goderne le fioritute e le bellezze.

Fioriture come sul Tombea che vanno dalla primavera alla estate e anche fino a settembre a inizio autunno scattate ora a fine settembre come dimostrano le foto allegate dell’appassionato Donato Pace, nativo di Cadria ai piedi del Tombea.

 

Tantissimi i botanici anche esteri che dal 1800 in poi sono saliti sul Tombea, raccogliendo fiori e endemismi per arricchire i loro erbari italiani, europei e non solo.

 

Tra i botanici nostrani vanno ricordati Don Pietro Porta di Moerna i cui magnifici erbari sono stati regalati al Seminario di Trento, don Filiberto Luzzani di Lodrone parroco in Valvestino prima di partire per la guerra del 1945 e il maestro Silvestro Cimarolli di Baitoni, per lui il Tombea era vicino, infatti la montagna confina con il comune di Bondone, con quello di Storo e con il vicino Tremalzo.

 

A Moerna si trova il museo intitolato a don Pietro Porta è recentemente stata dedicata una panchina in suo ricordo.

 

Come abbiamo scritto su VallesabbiaNews a fine luglio a Turano in Valvestino quest’anno è stata inaugurata la mostra “La Valvestino e i suoi fiori”.

 

In esposizione ben 300 fotografie messe a disposizione da Angelo Andreoli di Moerna, il borgo che si trova in cima alla valle dopo Capovalle entrando in Valvestino e scollinando verso Turano.

Venti anni di ricerche da parte di Andreoli dei fiori fotografati in tutta la Valvestino e non solo sul Tombea: scatti in bella mostra sugli ampi pannelli, dove ogni foto godeva della relativa didascalia.

Lavoro curato dalla direttrice della biblioteca di Turano, Mirka Vaglia, e dai suoi collaboratori e collaboratrici.

 

In questo contesto espositivo ha tenuta la sua conferenza la sera del ventisette luglio il botanico professor Filippo Prosser Dottore in Scienze forestali.

 

Mirka Vaglia ha invitato le telecamere ormai amiche di Cedis Tv di Storo, dove sotto la regia di Gianpaolo Capelli sono stati raccolti i vari interventi della serata.

 

In apertura il saluto di Mirka Vaglia, del sindaco Flavio Corsetti e dell’espositore Angelo Andreoli.

E’ stata la volta poi del professor Prosser che nella sua erudita spiegazione di oltre un’ora ha affrontato diversi temi attinenti le sue vaste conoscenze botaniche.

Raccontare tutto quanto il professore ha spiegato in poche righe è impossibile ed è appunto per questo che l’allegato video in visione vi immerge nella spiegazione di Prosser, e fa conoscere cose nuove, alcune sconosciute anche agli esperti.

Brevemente i temi toccati sono stati i fiori e gli endemismi più importanti sulle nostre montagne, breve storia dei botanici più noti che in questi due secoli hanno attraversato le montagne Trentine e il monte Tombea.

 

Il Professor Prosser si è soffermato sul problema del cambiamento climatico e di quanti danni crea con la scomparsa, come da sua

 esperienza dei tanti monti che ha visitato, di alcune rarità una volta numerose e ora introvabili.

Quanto si è salvato per secoli e ora messo in discussione a causa del cambiamento climatico e chi verrà dopo di noi non potrà godere visivamente di quello che la natura ci offre ora.

 

Come ha ampiamente spiegato il professor Prosser sono molto dannosi i colpi di sole, l’avanzamento dei boschi che coprono i prati dove i fiori crescono e il fiore in mancanza di luce e di sole muore, lo sfalcio ormai ridotto al minimo sulle nostre montagne e la mancanza di prati non alimenta più le sementi secolari e come osserva Prosser i fiori nascono lì nel loro habitat naturale da secoli.

 

Non poteva mancare la domanda sulla Sassifraga Tombeanensis, risposta che trovate nel video allegato.

 

Presente alla serata anche il professor Gianni Zontini di Storo, che con Avancini e lo stesso professor Prosser nel 1999 hanno curato la pubblicazione “Tombea il giardino sulle Alpi” editato dal CAI di Storo.

 

Come ricorda la bibliotecaria Mirka Vaglia importante anche la pubblicazione del volumetto sull’ illustre botanico don Pietro Porta di Moena che racconta delle sue scoperte sulla flora locale: concittadino orgoglio della Valvestino nel mondo.

 

Un grande appassionato del monte Tombea è anche il professor Paolo Pupillo che all’Università di Bologna ha insegnato tra le tante cose “Il respito delle piante”. 

 


 

Anche le piante respirano: l’ossigeno dell’aria entra nella foglia attraverso gli stomi, raggiunge gli strati più interni dove trova il glucosio prodotto dalla fotosintesi e lo trasforma in acqua e anidride carbonica, sostanze più semplici che vengono anch’esse emesse nell’ambiente attraverso gli stomi. La respirazione non avviene solo nelle foglie, ma in tutte le cellule delle piante, quindi anche in quelle delle radici e del fusto. Durante la respirazione, l’energia catturata dal Sole e imprigionata nelle molecole di glucosio viene nuovamente liberata e resa disponibile per le necessità della pianta.

 


 

Sarebbe interessante averlo magari per la prossima estate per una conferenza in Valvestino.

Un proverbio dice: “Chi non ama le donne, la musica, i fiori e il bel canto, degno è di rimpianto!, ma almeno il rimpianto del detto che riguarda i fiori con la mostra di Turano è stato cancellato: ben trecento fiori in esposizione.

 

Gianpaolo Capelli

 

foto 1 Tombea il giardino sulle Alpi

foto 2-3-4-5 fiotitura settembrina in Tombea

foto 6-7 La sassifraga Tombeanensis

foto 8-9 Alcune orchidee sul Tombea

foto 10-11-12 Le meraviglie della flora alpina sul Tombea

Le foto sono di Donato Pace di Cadria.

Video: Conosciamo la flora alpina della Valvestino e del monte Tombea - Video di Cedis Tv di Storo realizzato da Capelli Videotecnica di Condino

 

© Riproduzione riservata

 

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