Attualmente si discute spesso riguardo il primo elemento della tavola periodica (Idrogeno, H, ndr), il quale è probabilmente l’elemento più presente sulla Terra, ma al contempo, l’unico a non trovarsi mai da solo!
L’idrogeno, infatti, si trova soltanto legato ad altri elementi, per esempio, all’ossigeno per formare la molecola dell’acqua (H2O) o al carbonio per formare quella del Metano per esempio (CH4), e così per moltissime altre molecole.
Per poterlo utilizzare si ha la necessità di estrarlo e trattarlo singolarmente. Da qualsiasi molecola derivi, il fabbisogno necessario di energia per effettuare questa divisione è spesso elevato, tanto che se questa è maggiore dell’energia che restituisce, la trasformazione non conviene!
Trovare l’Idrogeno in natura non è certo così semplice come potrebbe apparire, questo perché, l’Idrogeno stesso appare in differenti forme e con differenti caratteristiche; l’Idrogeno Grigio, detto anche nero, è prodotto utilizzando fonti fossili (solitamente metano) con il processo di steam reforming, attraverso il quale si rilascia anidride carbonica nell’atmosfera: responsabile del riscaldamento globale.
L’idrogeno Blu, che viene prodotto nel medesimo modo di quello grigio,infatti, si ha un sistema di cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica (viene cioè catturata e resa innocua - metodo però parzialmente sperimentale del CCS – Carbon Capture and Storange, che prevede il riempire le falde di estrazione del petrolio con CO2).
L’idrogeno Verde: prelevato dall’acqua dolce grazie ad un processo di scissione delle molecole di H da quelle di O2, mediante l’elettricità. L’O2 creato viene rilasciato nell’atmosfera; questo processo può però far insorgere tensioni riguardo il controllo della stessa acqua dolce, che è fonte di vita per tutti gli esseri viventi. L’estrazione da acqua salata potrebbe essere possibile, ma il processo di desalinizzazione porta a costi e energie aggiuntive che l’acqua dolce non richiede.
Infine, l’Idrogeno Viola: prodotto per elettrolisi con energia elettrica da impianti nucleari, conveniente dal punto di vista delle emissioni di CO2, poiché molto basse, ma essendo prodotto da centrali nucleari, la cui vita è regolata da norme differenti di stato in stato, non ne permette l’utilizzo per la produzione in un futuro recente.
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