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domenica, 28 luglio 2024 Aggiornato alle 08:00Lettere

Sit-in per il futuro dell’Ospedale

di Comitato La Roccia

Alcune considerazioni del Comitato “La Roccia”, di Gavardo, a seguito dell’incontro fra amministratori locali e Asst del Garda in Comunità montana

 

 

Come preannunciato, mercoledì si è tenuto il nostro sit-in presso la Comunità Montana di Valle Sabbia, durante la riunione indetta dal presidente Flocchini con la dirigenza dell’Asst del Garda.

 

Trattandosi di una riunione a porte chiuse e su invito non abbiamo purtroppo potuto partecipare, anche se per trasparenza e spirito di collaborazione il presidente avrebbe potuto accordare, invece che negare come ha fatto, la possibilità di ammettere un paio di rappresentanti dei comitati come semplici auditori (non sono forse anch'essi portatori di interesse sul proprio territorio?).

 

Per noi è stato comunque importante essere presenti all'esterno, con una delegazione rappresentativa anche della numerosa cittadinanza, che avrebbe voluto partecipare, ma non ha potuto per motivi di lavoro o perché in vacanza; per dare sostegno ai nostri amministratori e tenere alta l'attenzione verso una problematica che coinvolge un numerosissimo bacino di utenti e per solidarietà anche a tutto il personaleimpiegato nella struttura, in quanto si troverebbe anch'esso a subire le dirette conseguenze di eventuali ulteriori riduzioni o sospensioni di servizio.

 

Siamo contenti ci sia stata questa riunione, alla quale sembra abbia partecipato un folto numero di amministratori valsabbini e auspichiamo che essa sia un punto di partenza da estendere anche a tutti gli amministratori dell'Alto Garda e dei paesi limitrofi, che per vicinanza e immediatezza usufruiscono del servizio gavardese, quali Prevalle (dove fra l'altro è attiva una struttura di appoggio all'ospedale di Gavardo per quanto concerne le cure palliative e la riabilitazione), Muscoline, Nuvolento.

Riteniamo limitativa e poco efficace qualsiasi iniziativa che escluda anche solo uno dei comuni interessati. 

 

Abbiamo appreso dalla stampa presente che sono state esposte le problematiche correnti, legate alle difficoltà finanziare, ma soprattutto alla carenza di personale sanitario, primo fra tutti quello medico. Situazione di cui si sente parlare da molto tempo, ma alla quale evidentemente non si è ancora cercata una vera soluzione. Si è parlato anche della riduzione di altri servizi quali ortopedia, pediatria, radiologia.

 

Crediamo sia assolutamente fondamentale ORA che tutte gli amministratori territoriali UNITI e COMPATTI chiedano l'apertura URGENTE di un tavolo di confronto presso la Regione, che è l'organo competente e che distribuisce le risorse al sistema sanitario territoriale, al fine di esporre chiaramente tutte le problematiche e le peculiarità del territorio, di cui fra l'altro fanno parte una zona montana e una zona altamente turistica.

 

Abbiamo visto le dichiarazioni rilasciate dal prof. Bertolaso a Teletutto in data 21 giugno 2024, alla soglia della chiusura del punto nascite di Gavardo, e riteniamo che non abbia contezza della situazione reale del territorio e di fatto si smentisca quando afferma che non gli interessa avere tante strutture sparpagliate sul territorio. 

 

Da Bagolino a Gavardo non ci sono altre strutture ospedaliere, così come da Limone del Garda fino a Gavardo! Inoltre le Case di comunità non sarebbero come piccole strutture sparpagliate? Strutture che fra l'altro erogherebbero solo parzialmente alcuni servizi, non certamente equiparabili a quelli offerti da una struttura ospedaliera.

 

Afferma inoltre che, tutto per una questione di sicurezza ed efficienza, deve basarsi sui grandi numeri!  Senza tenere ancora una volta in considerazione le grandi percorrenze chilometriche necessarie per raggiungere un altro ospedale, sia esso Brescia, Desenzano o addirittura Manerbio, e senza tenere in considerazione  il tipo di viabilità presente, GIÀ CRITICA E PROBLEMATICA, sia sul tratto turistico della  gardesana occidentale, che sulla strada statale 45 bis che porta a Brescia.

 

Ribadiamo ancora una volta il concetto che non ha senso spendere 52 milioni di euro per ristrutturare un edificio senza poi poter garantire servizi prioritari ai cittadini. 

 

 

 

COMITATO LA ROCCIA 

Roberta Caldera - Presidente 


 

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