Non staremo a guardare senza far niente!
Ancora due anni di sperimentazione prima dell’entrata in vigore della Riforma sulla disabilità, rimandata a gennaio 2027. L’associazione Sportmid non ci sta
Non avrete saputo la notizia dai telegiornali; neppure dai giornali di interesse nazionale o locale, giacché nessuno – tranne le pubblicazioni di categoria – ne ha parlato: nel “Decreto Milleproroghe” approvato mettendo la fiducia dal Governo in modo da evitare qualsiasi discussione, in un gran minestrone dove si trova di tutto e di più, è passata la decisione di rimandare di un altro anno, al gennaio 2027, la Riforma sulla disabilità voluta dalla Legge Delega 227/21.
Cosa significa? Significa che in aggiunta all’anno di sperimentazione – forse avete conoscenza di un’altra legge che approvata debba essere prima sperimentata? – che si concludeva a gennaio 2026, ora ne hanno aggiunto un altro, accanto all’allargamento delle province interessate alla sperimentazione che ora arrivano a 20.
Ancora due anni di attesa prima che le persone con disabilità possano sognare di avere gli stessi diritti delle altre persone, cioè di scegliere su una base di uguaglianza con gli altri cittadini cosa fare della propria vita; scegliere cosa fare dopo la scuola; scegliere dove e con chi abitare; esprimere desideri ed aspirazioni su come vorrebbero vivere nella comunità. Perché per fare questo non solo ci vuole uno strumento che lo permetta (il Progetto di Vita Personalizzato e Partecipato) ma occorre dirigere i fondi -oggi destinati in gran misura alle strutture residenziali e semiresidenziali – verso nuove azioni, decise insieme alla persona con disabilità, con i sostegni economici e naturali necessari.
Oggi come oggi le persone con disabilità non possono scegliere: o si fanno andare bene il catalogo dei servizi che passa la Regione e il territorio, oppure se ci rinunciano perché non rientra nei loro desideri vengono tagliate fuori dai servizi che significa restare senza sostegni e senza aiuti. E così si è deciso dei farci aspettare ancora! “Tale rinvio denota l’incapacità del Governo a gestire una Riforma che già vede varie forze che frappongono resistenze” (G. Griffo in Superando 21 febbraio 2025).
Nell’incontro del 5 febbraio 2025 dell’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità si legge – dal sito dell’Osservatorio – che la Ministra Locatelli, del Ministero per le disabilità, ha dichiarato che “la sperimentazione della Riforma… è un’opportunità unica per migliorare la qualità di vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie… Non ci saranno intoppi burocratici o rallentamenti che ci potranno fermare, ma solo un gran lavoro da parte di tutti…”
Eppure dopo pochi giorni, senza che niente lo preannunciasse, abbiamo assistito increduli e sbalorditi al primo slittamento della Riforma. Da una parte del mondo associativo, quella parte che non è portatrice di interessi in quanto non gestisce strutture per persone con disabilità, si è levata la protesta fortissima e una forte denuncia su questa scelta di rimandare i tempi della Riforma.
Fra le voci che si sono alzate citiamo il Coordinamento Nazionale contro la discriminazione delle persone con disabilità (PERSONE), insieme al Movimento Antiabilista e all’UNASAM (Unione Nazionale delle Associazioni per la Salute Mentale), in Informare un’h Adesso basta! Senza Riforma sulla disabilità non c’è futuro del 20 febbraio 2025, perché dà voce al disagio che anche le nostre famiglie sentono: quello del vedersi allontanare il diritto di avere voce in capitolo sul proprio progetto di Vita o su quello del proprio figlio.
E’ dunque il momento di dire che quella Riforma noi la vogliamo; che ci aspettiamo modifiche che possano migliorarla, non svuotarla di sostanza; che denunciamo i tentativi di chi vede questa Riforma con sospetto e timore, vuoi perché imprimerebbe una spinta vigorosa all’integrazione delle risorse socio-sanitarie; vuoi perché toglierebbe sicurezza a chi, nell’attuale assetto, è portatore di interessi in quanto gestore di servizi, per dare invece risorse alle persone con disabilità.
Non staremo a guardare ma ci uniremo alla protesta e alle azioni contro la volontà di mettere in pericolo o svuotare di sostanza la Riforma.
Sandra Vincenzi
Sportmid APS
Comitato 162 Lombardia