Il Cai contro il collegamento sciistico Colere-Lizzola
Presa di posizione delle sezioni Cai della Valle Sabbia e del Garda, per la prima volta tutte insieme, contro il progetto sciistico nella Bergamasca
Il Titolo I “Finalità” del Regolamento Generale del Club Alpino Italiano recita: “lo scopo principale del Sodalizio è la tutela dell’ambiente naturale, la conoscenza e lo studio delle montagne e la promozione dell’alpinismo in ogni sua manifestazione”.
Si pensava che dopo i disastri della seconda metà del Novecento dove sono state realizzate strutture turistiche e sciistiche (soprattutto nella bergamasca) di cui, oggi, rimangono soltanto desolati scheletri di impianti e seconde case in forte stato di abbandono (vicino a noi basti pensare a quanto successo a Tremalzo e alle difficoltà di Montecampione) avesse preso piede un modello virtuoso di vivere la montagna, un modello turistico sostenibile dal punto di vista ambientale.
Invece, assistiamo purtroppo alla decisione di realizzare nella Bergamasca un collegamento sciistico Colere-Lizzola che, oltre a prevedere un numero cospicuo di nuclei abitativi, prevede interventi di deturpazione della montagna (vedi lo scavo di un tunnel sotto il Pizzo Petto e il danneggiamento del geosito della Val Conchetta).
Per queste ragioni ed in coerenza con tutti i documenti che – a livello regionale e nazionale – ispirano le politiche ambientali del C.A.I. e guardando anche al contesto alpino internazionale (Svizzera e Francia in modo particolare) dove strategie di nuova infrastrutturazione sciistica risultano proibite per legge soprattutto a quote medio-basse, a fronte dell’innegabile e fortemente progressivo cambiamento climatico in atto, le Sezioni e Sottosezioni dei C.A.I. valsabbini e gardesani ritengono che il progetto sia allineato ad una visione miope e superata di “progresso e sviluppo” montano moderno ed esprimono un giudizio complessivamente negativo circa la realizzazione dell’opera.
CAI BAGOLINO
CAI DESENZANO DEL GARDA
CAI GAVARDO
CAI ODOLO
CAI SALO’
CAI VESTONE