Lo Spaccadischi amarcord
In Paradiso ci sono alcol, sigarette e canzoni irlandesi: ecco a voi Shane MacGowan
Shane Patrick Lysaght MacGowan, nato il 25 dicembre 1957 a Pembury, Kent, Inghilterra, da genitori irlandesi, è stato un musicista e cantautore noto come frontman dei Pogues, band che ha fuso il punk con la musica tradizionale irlandese.
Questo ciò che dice Wikipedia, ma raccontare la vita, gli eccessi e la straordinaria sensibilità e fragilità di quel geniaccio di Shane è altra cosa. Pochissimi denti e tantissimo cuore, lui che cominciò a bere birra a 4 anni quando i genitori lo portavano con loro al Pub e per farlo dormire gli davano birra calda, gli stessi Pub che frequenterà qualche anno dopo come cantante e che invece “regalarono” ai suoi genitori una cirrosi epatica mortale. Una vita vissuta intensamente esplorando gli abissi e le stelle di un mondo tanto crudele quanto poetico ed onirico che lo hanno fatto amare da milioni di persone perchè era impossibile non innamorarsi di lui.
Non solo alcol ma anche eroina hanno segnato la sua vita culminati in un arresto. A farlo incarcerare, per cercare di metterlo in riga, fu la sua collega e amica Sinéad O'Connor: "È un angelo vicino alla fine che ha bisogno di aiuto. È andato troppo lontano, ha raggiunto lo stadio in cui fisicamente non riesce a fermarsi per smettere di bere, si è provocato troppi danni", aveva detto la cantautrice.
Shane visse in una fattoria irlandese fino all'età di sei anni, quando la famiglia si trasferì a Londra. Nel 1976 assistette a un concerto dei Sex Pistols a Londra ed iniziò a far parte del movimento punk. In quel periodo formò il suo primo gruppo, i The Nipple Erectors (più tardi accorciato in The Nips) che si fecero conoscere a Londra come gruppo di supporto dei Clash e dei Jam.
Nel 1981 conobbe Spider Stacy e Jem Finer e insieme decisero di formare il prototipo di quello che più avanti saranno i Pogues in cui ci rimase fino al novembre 1991 quando ufficialmente viene licenziato a causa dei problemi di alcol e dei continui ritardi alle prove e ai concerti.
Nel 1992 forma il gruppo dei Popes.
Shane ha passato gran parte della sua vita fatto di qualcosa, solo nel 2016, dopo che, in ospedale, era stato a lungo tra la vita e la morte, ha smesso. Aveva 59 anni e una donna che lo ha amato da sempre, la giornalista Victoria Mary Clarke. Da quelle notti di pronto soccorso i due si erano chiusi in casa, lui usciva solo per suonare. Con lei accanto. E a casa non ricevevano nessuno. Victoria è di 9 anni più giovane, ed è stata abbandonata per strada dai genitori, cui dava fastidio, perché la mamma aveva 16 anni – sicché è cresciuta in un orfanotrofio e, a 16 anni, ha incontrato Shane in un bar ed è rimasta con lui. All’inizio quasi come una sorella, poi come amante e infine come “misura dei suoi sogni”. La persona della vita, la stessa che raccoglierà in forma di intervista, la spassosa autobiografia del marito Una pinta con Shane MacGowan (Tsunami, pp. 352, 23 euro).
La famiglia di Shane era decisamente sopra le righe, spicca la figura dello Zio che “dopo non essersi mai lavato morì quando lo lavarono a 87 anni per la prima volta”.
"Zio Mick era un bel personaggio: credo che non abbia mai fatto un bagno in vita sua. Sembrava un minatore, perché era nero dalla testa ai piedi. Quando all'età di 87 anni lo hanno portato in ospedale per un'inezia, gli hanno fatto il bagno. Siccome era sempre ricoperto di terra nera, l'esposizione improvvisa della sua pelle all'aria fresca lo fece ammalare. E morì. O almeno questa è la spiegazione che ci davamo in famiglia. Questo episodio mi impressionò, e probabilmente è il motivo della mia avversione per il bagno".
I Pogues cominciano una straordinaria carriera aprendo i concerti di Eliv Costello: "Eravamo arroganti: ritenevamo che in realtà quello fosse il nostro tour, dove stranamente la gente voleva vedere anche Costello. Finito il nostro live iniziava quello di Costello, e io e gli altri andavamo nel suo camerino e ci bevevamo lo champagne e la sua vodka pregiata, invece della cassa di birra che avevamo nel nostro".
Rischiarono più violte di terminare in anticipo il tour ma "Non l'hanno fatto: credo che in qualche modo fossero intimiditi da noi, e i fan di Costello sembravano intimiditi dai nostri fan. Comunque se ci avessero sbattuto fuori avremmo avuto pronta una pubblicità fantastica: "Costello ci caccia perché è un vecchio palloso".
Ma non fu certo questo la cosa peggiore o più straordinaria che fece Shane:
"Durante un tour in Nuova Zelanda siamo stati in un hotel costruito su un cimitero Maori. Una notte mi ero sballato e ho sentito delle voci nella testa: erano - o almeno così mi sembrava - i Maori che mi parlavano. Dicevano che dovevo dimostrare di essere uno di loro, e che le pareti dell'hotel erano tutte sbagliate: al loro posto volevano delle pitture murali" spiega. "Allora mi parve ragionevole accontentarli: dipinsi tutte le pareti della mia camera. Poi i miei vestiti. Infine ho superato quella che per i Maori, nella mia testa, era la prova finale: pitturarmi il corpo di blu, colore della battaglia. Il mattino dopo Frank (Murray, manager del gruppo) è venuto a bussarmi, ho aperto la porta tutto nudo e blu e gli ho detto: 'Beh, guarda cosa mi hanno fatto fare i Maori!'".
Questi sono solo alcuni aspetti di un artista totale e straordinario che non è mai sceso a compromessi, nemmeno con se stesso e ci ha regalato alcune tra le più belle e toccanti canzoni mai scritte.
Buon Natale Shane e sono certo, che anche dove sei ora.. stai esagerando.
Con affetto sincero, D.V.
Alcune frasi se citazioni sono riprese dall'articolo di Repubblica del 30 novembre 2023