I miei nonni e il terremoto di Salò
I miei nonni e il terremoto del 1901, no alla violenza contro le donne, uno spettacolo con Matteo Baronchelli, Cèco Maioli e il tricolore, 3 compleanni, un addio e vari eventi
1) Ogni famiglia ha la sua storia, con le origini e l’albero genealogico (un mio amico dice “ginecologico”). Quella dei Comini è legata ad un terremoto. Premessa.
Oggi si ricorda il terremoto del 24 novembre 2004 che colpì il Garda bresciano e la Vallesabbia: come Pompegnino, con molti edifici lesionati. Migliaia di persone sfollate, molti edifici -anche sacri- danneggiati, danni per milioni. Tantissimi si sono prodigati per dare una mano. Due gavardesi, l’ingegner Carlo Giacomelli e Silvio Lauro erano stati delegati dalla Regione Lombardia a venire incontro ai Comuni in difficoltà: Silvio, a quel tempo funzionario regionale, era stato nominato soggetto attuatore della ricostruzione. Aveva coordinato le emergenze il dottor Paolo Marzollo, che anni prima aveva ideato al Civile di Brescia il servizio 118 con l’eliambulanza. Ricordo benissimo quella terribile notte: me ne stavo dormendo bel tranquillo, quando ad un tratto mia moglie mi sveglia gridando: «John! John!». Stava guardando la televisione, ha sentito muoversi il letto ed ha pensato che avessi le convulsioni: ma si può?! Appena ho aperto gli occhi ho sentito una specie di un rombo sotterraneo, ed ho gridato: «Ma è il terremoto!». Giù dalle scale di corsa, mentre si vedevano i lampadari ondeggiare. Poi sono arrivate le sorelle di Emi, abbiamo telefonato ad Andrea che in quel tempo studiava a Verona: «Andrea, hai sentito il terremoto?». «No, sono in giro con gli amici!». Non c’erano i vari social e internet, abbiamo guardato la tele che trasmetteva immagini del disastro.
Ma non è del sisma del 2004 che voglio parlarvi, ma di quello di Salò del 1901. Il pomeriggio del 30 ottobre una fortissima scossa colpì diverse località del lago di Garda, Salò in particolare: le forti scosse si ripeterono 4 volte per 45 minuti. La popolazione in preda ad un vero terrore si riversò nelle strade. Furono gravemente lesionati il palazzo municipale -dove avevano sede pure l’ufficio postale ed il telegrafo- e le case che si affacciavano sul lago. Sì perché il lungolago attuale non c’era! Più tardi ci furono cambiamenti importanti in campo urbanistico: si ricostruì e si ampliò piazza Duomo, si creò il lungolago, inaugurato nel 1906 e dedicato a Giuseppe Zanardelli.
Salò era insomma diventata un cantiere, e vi giungevano maestranze da ogni parte. Ecco allora che da San Zeno Naviglio, dove abitava con il padre Francesco e la madre Giulia Caldera (da Montirone) arrivò mio nonno Angelo Comini, classe 1882 e bravo cementista. E qui incontrò Margherita Raggi di Campoverde: i due si innamorarono, si sposarono ed ebbero 6 figli, tra i quali mio papà Luigi. Mio nonno lavorò anche alla costruzione di ringhiere in cemento di molte ville del Garda. Ma anche il fratello di mio nonno, Giacomo, giunse a Salò per la ricostruzione: qui incontrò una ragazza di nome Maddalena e di cognome Raggi (forse parente di mia nonna) e la sposò. Abitavano alle Rive e pure loro ebbero 6 figli: il secondo, Lorenzo, continuò il lavoro di cementista del padre (ricordo che tra Villanuova e Roè, ai piedi del Monte Covolo, teneva un laboratorio artigianale ed esponeva molte sculture). Ed anche i figli Francesco e Giuseppe fecero i cementisti a Salò, in località Muro. Il terzo figlio, Augusto, nato a Salò il 6 novembre 1917, sposò Maria Bertazzi di Polpenazze. Allo scoppio della guerra Augusto venne richiamato nell’estate del 42 come geniere e raggiunse il fronte russo con il Corpo d’Armata Alpino. Ma durante la tragica ritirata Augusto rimase là, nella neve.
Ma c’è un terzo fratello di mio nonno Angelo e di Giacomo: si chiamava Pietro, abitava a Brescia e si sposò con Virginia Gussago dalla quale ebbe tre figli. Purtroppo Virginia morì giovanissima, a soli 25 anni, e Pietro si risposò con Teresa Mantovani dalla quale ebbe altri sei figli. Ho conosciuto due figlie, Maria detta Marietta e Bertilla, che lavorava alla Centrale del Latte: venivano spesso a Gavardo a trovarci portandoci sorrisi e pastine. Mia sorella ricorda che se avanzava qualche pastina (caso strano), mia mamma le restituiva a loro…mah! E quando da piccolo ero stato ricoverato a Brescia all’Ospedale dei bambini, vennero a trovarmi e mi portarono un bel pacchetto pieno di pastine. Ma io ero stato operato da poco e la suora mi disse che non potevo mangiarle. Quante notti mi sono sognato di divorarle tutte quelle pastine! Mi sovviene un dubbio: che la suora me le abbia mangiate lei?! Concludendo, se non ci fosse stato il sisma io non sarei qui a scrivere: forse è per questo che da bambino dicevano fossi un “terremoto”…
2) Lunedì è la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Gino Cecchettin, il padre di Giulia uccisa un anno fa da Filippo Turetta, ha detto parole che mi hanno fatto pensare: «Io ho cercato di portare il bello di Giulia, il suo modo di vedere la vita. Era buona ed era altruista. Bisogna capire che amare è molto meglio che odiare. Un progetto che porteremo nelle scuole, puntiamo a inserire nelle scuole un'ora di educazione all'affettività. Concentrarsi su cose positive, porta a qualcosa di costruttivo. Un altro obiettivo è quello che le famiglie insegnino ai loro figli ad accettare le sconfitte. Al processo sono riuscito ad ascoltare le parole di Filippo senza provare rabbia. Noi individui siamo in grado di produrre ossigeno o anidride carbonica. Se ci facciamo sopraffare dal negativo, lo portiamo a casa, nelle relazioni con i nostri cari. Quando noi recepiamo qualsiasi cosa negativa, sta a noi come reagiamo, e se reagiamo positivamente portiamo a casa un sentimento di amore. Io sono riuscito a non odiare, non so come ho fatto. Il modo che ho utilizzato io è quello di concentrarsi sui propri cari: prendo una foto di Giulia, me la guardo e non c'è nulla di negativo che appare nella mia vita, perché mi concentro sul bello. Noi siamo genitori per sempre, io sarò sempre il papà di Giulia».
3) Martedì sera a Villanuova al Teatro Corallo ci sarà il bravo attore/autore Matteo Baronchelli con il Gruppo della Creta nello spettacolo tratto dal Pluto di Aristofane “Pluto o il dono della fine del mondo”: parla della ricchezza e dei limiti portati da essa. Il Gruppo della Creta è un collettivo romano di quindici artisti, organizzatori e tecnici che sperimenta i linguaggi del teatro contemporaneo, lavorando insieme “alla disperata ricerca di una voce che ci appartenga e che traduca la coralità del nostro sentire”. Caro Matteo, mi commuove il tuo entusiasmo verso il teatro, e mi fa felice che ci siano ancora persone che credono in quest’arte tanto povera quanto antica e nobilissima. Non so se martedì potrò venire, ma in ogni caso “In bocca al lupo!” o forse si dice “In c…alla balena!” oppure “mer…(3 volte)”, insomma: W il teatro!
4) Il mitico Cèco Maioli mi scrive: “Buongiorno Maestro John, il 4 novembre scorso ho visto in paese scarsissimo tricolore; a mio avviso bisognerebbe sollecitare le amministrazioni comunali a farsi carico di avvertire la popolazione di appendere la bandiera tricolore alle finestre, balconi ecc. come aveva fatto a suo tempo il Presidente della Repubblica Ciampi, che aveva sollecitato la popolazione italiana ad esporre la bandiera il 4 novembre. Io l’ho appesa ancora il 3 novembre, il giorno in cui l’amministrazione comunale ricordava il giorno della memoria civile e religiosa. I giovani di oggi espongono la bandiera quando vince la squadra del cuore di calcio: fra qualche generazione non sapranno più che esiste il 4 novembre?” Caro Cèco, hai pienamente ragione. Ricordo che sul manifesto della Città di Gavardo era scritto “La cittadinanza è invitata a partecipare anche esponendo il Tricolore in segno di partecipazione”. Ti devo confessare che neppure io ho esposto la bandiera (quanto al tricolore per lo scudetto della mia Juve, devo attendere…). Comunque ho potuto partecipare alla cerimonia dinanzi alla riqualificata bella piazza Pasini dove, davanti al monumento ai caduti recentemente abbellito dal Gruppo Alpini di Sopraponte, ci sono stati il taglio del nastro e gli onori ai caduti. Mi sono commosso ascoltando le brevi ma profonde commemorazioni che ricordavano quei ragazzi caduti per la nostra Patria. Sotto uno splendido cielo azzurro hanno suonato i corpi musicali Viribus Unitis e Nestore Baronchelli: speriamo e preghiamo perché le guerre nel mondo finiscano, caro Cèco!
5) Oggi compie gli anni Claudia Pozzani. Coscritta di mia moglie, con Mario Taraborelli ha formato una stupenda famiglia, con la bella figlia Sara che ha sposato Alberto Necchini. Claudia è nonna di tre meravigliosi nipoti: Andrea ed i gemelli Marta e Mattia. Auguri, Claudia, ti vogliamo tutti bene!
Martedì compie gli anni l’amica Paola Rizzi: ha studiato ragioneria e si è diplomata all’ISEF. È stata tra i promotori del Mini basket, del Commercio Equo e solidale e anni fa era stata eletta nel Consiglio Comunale: ora è Professoressa di scienze motorie e sportive alle Medie di Gavardo. Fin da ragazza ha avuto la passione per il canto e lo spettacolo, ha recitato nel Gruppo Teatrale Gavardese, nel Teatro Poetico Gavardo e dal 2006 è diventata la star del teatro dialettale con il personaggio comico della Signora Maria, un’anziana signora che con smorfie e battute sta girando la provincia riempiendo piazze e teatri. Paola partecipa anche all’evento dedicato a don Pierluigi Murgioni, accanto ad Andrea Deni Giustacchini. Augurissimi!
Sempre martedì fantastici auguri a Massimo Faini, coscritto ed amico di mio figlio. È una persona simpatica e cordiale ed ha seguito le orme del mio caro coscritto Gianni proponendo arredamenti con design moderni ma anche classici, con possibilità di arredare il tutto su misura. Auguri, grande Massimo!
6) Ci ha lasciati Franco Rivetta: la moglie Graziella, infermiera, l’ha sempre accudito con amore e Franco spesso diceva: “Meno màl che ghó lé!”. Mi permetto di ricordare la partecipazione scritta dall’amico Antonio Abastanotti: “Condoglianze alla cara moglie dell’amico Franco. Ci eravamo conosciuti che era ancora un ragazzo e lavorava col padre Gino, poi fu sempre Lui a nostra disposizione ad ogni necessità di riparazioni murarie ed anche quando ristrutturammo l’appartamento. Per noi fu sempre una cara persona, ultimamente lo incontravo volentieri al mattino quando veniva a comperare il pane da Mazzacani. Complimenti alla signora per la sua cara assistenza”. Sincere condoglianze alla famiglia anche da parte mia.
Alcuni eventi:
* oggi, domenica, a Gavardo al MAVS nella Sala Bruni Conter mostra “Nino Domenico Giustacchini 1924-2024” (orari 9-12;16-19.30, aperta anche sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre)
* oggi 2 iniziative gratuite del Sistema Museale: in mattinata escursione con guida AIGAE su Monte Magno; alle ore 17 a Pertica Bassa al Museo della Resistenza e del Folklore valsabbino presentazione del libro “Segnavia” di Andrea Tortella
* oggi a Vestone nella sala espositiva dell’Associazione Culturale “Via Glisenti 43” ultimo giorno della mostra di Emilia Pavoni dedicata all’arte dell’infanzia, libri illustrati, albi e simpatiche storie (ingresso libero ore 16-19)
* lunedì a Gavardo al Centro Sociale di Via Mangano ore 20 Torneo di Burraco a coppie, 4 turni di gioco da 4 smazzate di cui 3 turni Mitchell, pausa rinfresco, 1 turno danese (iscrizione 15 € a coppia: Mariangela 346 7829964)
* martedì a Roè Volciano in Auditorium ore 17.30 “Strumento affascinante e tremendo: le intelligenze artificiali e la morale cristiana” con don Roberto Manenti
(per l’Università del Tempo Libero info 0365 63011)
* martedì a Roè Volciano in Auditorium ore 20.30 Patrizia Enzi, Formatrice Opera Nazionale Montessori in “Montessori: un aiuto per i genitori nell’educazione dei propri figli” (per la rassegna “Genitori al centro”, incontro gratuito adatto a genitori e figli tra i 6/9 anni, info comunicazione@fondazioneintro.it )
* martedì a Villanuova al Teatro Corallo ore 21 “Pluto o il dono della fine del mondo” spettacolo tratto dal Pluto di Aristofane a cura del Gruppo della Creta
(ingresso gratuito)
* mercoledì a Gavardo al Centro Sociale dalle 14.30 alle 17 laboratorio “Cura la piantina” gestito dalla simpatica Marenza (info Anna 0365.32522)
* mercoledì a Sopraponte in Oratorio dalle 14 alle 16 Punto Incontro per persone dai 60 anni in poi (info Elide 3478580827)
* giovedì a Soprazocco in Oratorio dalle 14 alle 18 Punto d’incontro per persone dai 60 anni in poi (info Pierino 3403332823)
* venerdì a Gavardo al MAVS nella Sala Bruni Conter ore 20.30 la Dr.ssa Laura Longo dell’Università Ca’ Foscari di Venezia in “All you can eat: dieta e risorse usate dall’uomo durante la sua evoluzione” (per la rassegna “La macchina del tempo: l’uomo e l’evoluzione” promossa dall’Associazione Gruppo Grotte Gavardo per il 70° anniversario di Fondazione)
* venerdì a Villanuova nella Sala Consiliare ore 18 “Curare lo sguardo” con Giuliana Beghini Franchini psicoterapeuta dell’età evolutiva e scrittrice, introduce Nadia Vezzola docente di storia dell’arte (per il “Festival della parola-la cura” iniziativa del Circolo Acli)
* sabato a Villanuova nel Teatro Corallo ore 18 “Cardio drama. Le parole del cuore” spettacolo della compagnia teatrale CHRONOS3 (ingresso libero) al termine, prima del rinfresco, breve tavola rotonda conclusiva del “Festival della parola” con Nunzia Vallini, Claudio Cuccia (cardiologo e scrittore) e Vittorio Borsari (regista)
* giovedì sera a Bione al Palazzetto dello sport il giornalista Francesco Costa racconta l’ultimo libro «Frontiera» (a conclusione di Cult-Cura Festival kermesse targata Biù Cultura)
* venerdì a Gavardo nell’aula studio della Biblioteca ore 20.30 “Donne di sport” un confronto sul ruolo delle donne nello sport contemporaneo (info 0365377491 ufficio Servizi Sociali - 3426818599 Michela)
* sabato a Villanuova in Biblioteca al piano terra del Municipio “Storie in comune” con la fantastica Barbara, volontaria Nati Per Leggere: dalle 10.30 alle 11 per bambini 0-3 anni, dalle 11.15 alle 11.45 per bambini 4-8 anni
* sabato 2 iniziative gratuite del Sistema Museale: a Bagolino alla Casa del Giovane (via San Rocco 70) ore 15 lezioni pratiche gratuite di Morra (info Nadia su whatsapp 3283187042); a Odolo “Tracce di carbone” visita al Museo del Ferro “Dario Leali” -Fucina di Pamparane, poi laboratorio per bambini a cura di Melagrana utilizzando l’antico combustibile delle fucine per realizzare un’opera d’arte collettiva
Ci sentiamo la settimana prossima, a Dio piacendo. W il Chiese!
Nelle foto:
1) I miei nonni con figli ed alcuni nipoti nel cortile di Vicolo Orti (1950 ?)
2) Veduta di Salò prima del terremoto del 1901
3) Matteo Baronchelli (in basso a sinistra con la maglia scura) con il Gruppo della Creta
4) Foto di gruppo a Sopraponte dopo la manifestazione per il 4 Novembre (dal facebook del Sindaco Comaglio)
5) Il pubblico ad uno spettacolo della Signora Maria (26 maggio in piazza a Gavardo)
6) Claudia Pozzani con Mario e Mariangela Taraborelli
7) Massimo Faini (in ginocchio a sinistra) nella squadra di Basket nel 2001