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domenica, 24 marzo 2024 Aggiornato alle 07:10Eco del Perlasca

Un mese per la sicurezza in rete

di Djibril Bance
Riflessioni nel merito di un alunno dell’Istituto Perlasca

Da otto anni febbraio è il mese per la Sicurezza in Rete.
Si tratta di un progetto promosso dal Ministero dell’Istruzione e del Merito e dal suo partner Generazioni Connesse, con l’obiettivo di divulgare e promuovere un uso positivo e costruttivo della rete e delle tecnologie nate negli ultimi decenni.

L’iniziativa si svolge in concomitanza con altre due ricorrenze simili, ovvero il SID (Safer Internet Day), giornata internazionale, la quale  punta ad un uso più sicuro del web, e la giornata contro il bullismo e il cyberbullismo, iniziativa prettamente nazionale.
Dunque, durante febbraio, il dicastero invita le scuole di tutta Italia ed alcune associazioni affini a preparare progetti che coinvolgano e sensibilizzino i giovani sugli argomenti centrali dell’iniziativa.

Anche il Perlasca di Vobarno ha voluto fare la sua parte in questa campagna di sensibilizzazione. Perciò, nei giorni 19 e 20 febbraio, si è tenuto un cineforum dove noi studenti abbiamo potuto vedere un film che avrebbe alimentato poi le nostre riflessioni. Così è stato.

Il film in questione è intitolato Disconnect e narra tre vicende specifiche e molto lontane fra loro, eppure tutte accomunate dalla stessa matrice che ne genera le peripezie: i pericoli dell’internet.
È interessante notare come un mondo che sembra essere distaccato da quello reale riesca a incidere così tanto sulle vite dei protagonisti in modi certe volte prevedibili, ma in altri casi inaspettati, tuttavia, sempre inaccettabili.

A fine visione, dopo silenzi e applausi, il professore Pace ci ha invitati a delle riflessioni e a delle discussioni.
Ha iniziato parlando del “significato delle relazioni” e di come in certi casi la sofferenza possa venire affrontata tramite l’utilizzo dei social e di internet in generale.

Poi abbiamo anche discusso sull’uso dei telefoni in classe e anche delle nostre impressioni su ciò che avevamo visto.
Lo sforzo fatto dalla nostra scuola certamente è stato formativo e interessante. Conoscendo anche il budget limitato con cui il settore scolastico deve avere a che fare, l’impegno dell’Istituto è ancora più apprezzato.

Le giornate sono passate, ma ho continuato a riflettere. Ho pensato, infine, che fosse giusto fare la mia parte per aumentare anche di un poco la sicurezza in rete. Essendo io giovane ed essendo molto presente in certi ambienti, sono certo che la mia esperienza sarà utile soprattutto agli adulti, ma anche ai miei coetanei.

Forse agli adulti i primi pericoli che vengono in mente pensando a internet sono i siti truffa e tutti quegli annunci di dubbia provenienza, che ci invitano a cliccare su di loro e che non bisogna assolutamente assecondare. Magari vengono in mente anche le e-mail di spam con ordini mai richiesti e mai consegnati.

A me invece vengono in mente quella categoria di persone che io chiamo “sfruttatori di malessere o d’incoscienza”.
Sono tutti quanti coloro che sui social cercano persone solitarie, soprattutto ragazzini e ragazzine, da adescare, per portarli in finti gruppi di supporto.

In questi gruppi le vittime non vengono aiutate, ma il loro dolore è aggravato e moltiplicato fino a portare a gravi atti di autolesionismo talvolta incitati.
C’è anche chi incita alla perdita di peso compulsiva, portando a gravi casi di anoressia.
Ancora, penso anche a quanto sia facile che una foto sconcia, mandata con fiducia a una persona cara, possa trasformarsi nella ghigliottina di qualcuno, proprio come un commento sbagliato che ritorna indietro dopo anni, e portare alla fine di ogni sua reputazione sociale. Mi vengono anche in mente coloro che invitano a commettere atti illegali.
Potrei andare avanti a lungo, ma mi sembrerebbe strano parlare solo del male che possiamo ricevere, ma non di quello che possiamo infliggere.

Quanti di noi non hanno mai scritto un commento un po’ cattivo e derisorio, magari sotto una foto di una persona o sotto un suo qualunque contenuto?
Credo che lo abbiano fatto in molti e sfortunatamente ciò è molto facile che accada poiché siamo protetti da uno schermo, non abbiamo a che fare realmente con quell’individuo, e il mondo virtuale sembra tanto lontano da quello reale dove, forse, non diremmo mai in faccia a qualcuno certe angherie.

Dobbiamo ricordarci, però, che i due mondi sono connessi e che le emozioni vissute in uno si riflettono anche nell’altro.
Quante persone potremmo aver avvelenato con le nostre parole tossiche senza nemmeno rendercene conto? Impossibile saperlo.
Forse abbiamo toccato il punto debole di qualcuno, promosso odio inconsciamente o ferito i sentimenti di una persona già infelice e priva di autostima. A qualcuno sarà sicuramente capitato di sentirsi male dopo un commento di cattivo gusto rivolto alla propria persona.

Come abbiamo visto internet è pieno di pericoli. Dobbiamo essere coscienti quando lo usiamo, proprio come quando facciamo attenzione a dove andiamo e con chi parliamo mentre camminiamo su un marciapiede. Ricordiamoci, però, che è anche uno strumento potentissimo che una volta entrato nella nostra quotidianità non potrà mai uscirne.

Diventerà sempre più presente e per questo averne paura sarebbe una scelta sbagliata: comprenderne i mali, ma anche gli infiniti vantaggi, è la cosa giusta.
D’altronde state usando internet in questo momento per leggermi (grazie mille per farlo), forse lo userete per cercare una ricetta oppure le strade per arrivare in una città che non conoscete molto oppure per prenotare i biglietti dell’aereo, vedere quando apre quel locale specifico, quell’edificio pubblico.
Magari vedrete i replay dell’ultima partita della vostra squadra del cuore oppure mandate una e-mail di lavoro; cercherete, forse, informazioni su un’università troppo lontana per recarvici di persona, ordinerete un bene, scoprirete dei fatti storici nuovi e tantissime altre cose: va benissimo così.

Dovete soltanto fare attenzione a dove navigate e come e a chi incontrate nel mare fatto di numeri e codici.
Non fate salire persone pericolose sul vostro vascello, non viaggiate in acque pericolose o attraccate in porti non sicuri, dove potrebbero esserci locande piene di malintenzionati.
Prendete i vostri attrezzi di navigazione, il buon senso e la responsabilità: fatelo e viaggerete in ogni luogo senza muovervi da casa.
Farete milioni di esperienze altrimenti inaccessibili con qualche click.

Bance Djibril 5°AM

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