Domenica, 2 febbraio 2025


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sabato, 1 febbraio 2025 Aggiornato alle 08:50Territorio

Buon trentacinquesimo Bar Bice di Lodrone

di Gianpaolo Capelli

Il Bar Bice si trova all'inizio del Trentino, sulla statale che porta a Madonna di Campiglio. Oggi, sabato 1 febbraio, a partire dalle ore diciotto, ci sarà una grande festa con musica giovane a cura del DJ Catta e pasta asciutta per tutti

 

 

Un proverbio dice che: “Bisogna fare la festa quando cade, e prendere il tempo come viene”.

Il bar Bice di Lodrone ricorda il giorno della sua apertura con la nuova gestione che risale al primo febbraio 1990 e il suo trentacinquesimo che cade oggi primo febbraio 2025:  esattamente allora come ora, anniversario rispettato.

 

Per quanto riguarda il tempo a quello non possiamo comandare e prendiamo quello che ci offre questa giornata, dicono i titolari del bar, i coniugi Giorgio Fusi e Rodolfa Carli, e la festa che organizziamo oggi è il nostro ringraziamento per i nostri clienti vecchi e nuovi del Trentino e del Bresciano.

 

 

Interviene anche il figlio Mirco che dice: ” onorando il lavoro di mamma e papà di questi anni li ringrazio per avermi ceduta generosamente la loro attività nello scorso anno 2024, ma sempre fattiva e indispensabile la loro collaborazione per il proseguimento della attività di famiglia e la festa di oggi è organizzata con loro per questa importante ricorrenza, con la condivisione di mio fratello Mattia che si occupa di altre cose.”

 

Il bar Bice si trova al confine della provincia di Trento con quella di Brescia a pochi metri da Ponte Caffaro (ora tre ponti) e di fronte alla stupenda storica chiesetta della Madonna dell'Aiuto di cui Rodolfa è una fedele custode e ne cura le aperture quotidiane con Daniele Armani.

 

La storia del Bar Bice non inizia trentacinque anni fa, ma alla fine degli anni sessanta, grazie all'intraprendenza della “Bagossa” Beatrice Melzani per tutti “la Bice” che varca il confine delle due province e costruisce la casa nuova e da inizio alla attività del nuovo bar proprio all'inizio di Lodrone.

 

 

I miei ricordi vanno alla metà degli anni 50 quando da Bondone scendevo a piedi e andavo a scuola di fisarmonica presso il “Bar Palazzini”, titolare il papà di Flavio, Ettore anche lui musicista che suonava il piano.

Il bar si trovava allora “Sota el put” a ridosso del ponte di confine sotto il livello della strada provinciale con una scala che scendeva sui due lati.

 

Con me alla scuola di musica alcuni ragazzi di Ponte Caffaro e Lodrone tra cui Gianni Cosi, Gianluigi Capelli, Mario e Bruno Manzoni  e ci trovavamo a studiare in una stanza dell'ultimo piano del bar con il maestro Ottone che arrivava in lambretta da Salò.

Pensate ogni lezione costava ad ognuno mille lire all'ora, soldoni per quei temi.

 

Fu lì che conobbi la giovane  Agnese Melzani, e mi ricordo che alla fine del 1955 tenemmo un concertino accompagnati dal pianoforte di Ettore Palazzini, nostro cavallo di battaglia la “Luna nel rio” e tra gli ascoltatori gli applausi più forti furono quelli della inserviente e barista Bice a cui piaceva la molto la musica.

 

Quando la Bice aprì il  suo bar omonimo a Lodrone con la sua simpatia e cordialità conquistò subito il favore della nuova clientela.  

Bice gestisce il suo bar fino al 1985 circa e poi l’affitta.

 

Nel 1990 è la volta di due giovani sposi, lui Giorgio Fusi “Bagosso Doc”, lei la fiavetana Rodolfa Carli, già esperta del settore alberghiero perchè i genitori sono proprietari dell’Albergo Genzianella di Fiavè.

 

 

Giorgio e Rodolfa non si pentono della loro scelta e grazie alla loro intraprendenza, alla gentilezza e disponibilità verso tutti portano il loro bar a traguardi sempre più importanti, con la clientela in aumento che si intrattengono nel bar facendo a volte le ore piccole: erano altri tempi con più allegria e socialità, ora alla sera la fa da padrone il divano e la televisione.

 

Arriviamo all'anno duemila: Giorgio e Rodolfa acquistano il bar, lo mettono a norma, rinnovano l'arredamento e aggiungono la taverna al piano di sotto per cene e pranzi conviviali, dove Mirco, che ha frequentato la scuola alberghiera diventando un ottimo cuoco, può mettere a frutto gli insegnamenti ricevuti.

Anni di duro lavoro per i due coniugi con orari a volte impossibili e i figli da crescere.

 

Il Bar Bice si trova all'inizio del Trentino sulla statale che va a Madonna di Campiglio e spesso chi si ferma in inverno o come i motociclisti in estate hanno bisogno di informazioni e Giorgio e Rodolfa sono sempre disponibili a offrire informazioni e regalano con gentilezza tutto il loro sapere: il loro piccolo ufficio turistico.

 

 

Rodolfa ricorda le tante persone importanti e note che sono passate dal suo bar, come l'esperto d'arte Vittorio Sgarbi che accompagnò a vedere la chiesa di Santa Croce lì vicino.

 

Rodolfa si sente onorata di raccontare della chiesa Madonna dell'Aiuto che ha di fronte al suo bar, di quella tela della Madonna rubata nei secoli scorsi e ritrovata poi in Valvestino.

 

L'attività di Rodolfa e Giorgio non si ferma qui e grazie anche a Mirco da alcuni anni hanno riaperto in estate lo storico ristorante paterno di Giorgio “il Pratolungo” che si trova sulla strada che sale in Maniva.

 

 

Trentacinque anni di lavoro dietro il bancone non sono pochi, spesso Giorgio dice “su stof”, sono stufo, ma dopo qualche giro sulle sue amate montagne e sempre lì con Rodolfa a servire i clienti e ad aiutare il figlio Mirco.

 

Festa grande oggi dalle ore diciotto, musica giovane con il Dj Catta e penne alla bagossa per tutti.

Siamo in tempo di carnevale, a Bagolino tempo di Ariose e chissà che Mirco appassionato fisarmonicista ad una certa ora non prenda il suo strumento e onorando le tradizioni paterne ci dia dentro con qualche suonata folcloristica.

 

Auguri bar Bice e ancora lunga vita.


 

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