Inaugurato il Caffè di Irene a Vobarno
In occasione del centenario della Fondazione I. R. Falck la presentazione del progetto Caffè Alzheimer con la partecipazione di esperti del settore. Donato anche un un ecografo di ultima generazione
Questo lunedì sera, 18 novembre, presso la biblioteca di Vobarno si è tenuta la presenzione del progetto Caffè Alzheimer per iniziativa della Fondazione I. R. Falck, la casa di riposo vobarnese.
La serata è stata aperta da Mirelia Labellottini, presidente della Fondazione, che ha annunciato l’inaugurazione del Caffè di Irene e lasciando la parola agli esperti presenti.
Gli esperti hanno portato le loro esperienze, i propri vissuti e le conoscenze tecniche e tra questi c’erano: dott.ssa Roberta Scudellari, dott.ssa Chiara Vecchi, dr. Orazio Zanetti, dr. Stefano Boffelli, dott.ssa Federica Gottardi.
Il progetto sarà un luogo sicuro dove le persone con demenza, i familiari e i badanti potranno sentirsi inclusi in uno spazio di incontro e di sostegno. Il caffè è un servizio che pone l’obiettivo di rendere la vita più facile ai malati e a chi gli sta accanto.
Dai vissuti degli esperti si nota che i familiari riscontrano un aumento della loro fatica e un senso di inadeguatezza all’aumentare della difficoltà col relazionarsi con il malato. Quindi i caffè informano e formano soprattutto i familiari, emancipando il loro ruolo.
Si azzerano le differenze tra le persone perché si può comunicare in modo libero, con la possibilità di stringere amicizia con le altre persone. Il caffè è un luogo in cui poter tornare e poter riconoscersi.
Il progetto inaugurato partirà a gennaio nei locali della Fondazione.
In conclusione, Luisa Nolli, presidente degli Amici della Fondazione, ha annunciato con grande orgoglio una bella notizia: lo zio Antonio Dal Gesso ha deciso di donare alla Fondazione un ecografo di ultima generazione. Si tratta di un dispositivo innovativo, dotato di una sonda remota che si connette ad un tablet, permettendo di eseguire esami, senza doversi recare in ospedale, e per poter assistere in modo ancora più completo e personalizzato gli assistiti. Sarà la prima RSA in Italia a possedere uno strumento del genere, per ora in uso solo nel 118.