Avis, il bilancio sociale provinciale dell’ultimo anno
I dati parlano chiaro, i donatori Avis sono in aumento e una grande fetta di questi sono giovani sotto i 35 anni
L’Avis ha presentato sabato 19 ottobre, ad Adro, il bilancio sociale provinciale, in rappresentanza delle 102 sezioni bresciane. Erano un centinaio le persone presenti all’incontro, avvenuto in cantina Contadi Castaldi.
I primi numeri forniti sono quelli riguardanti i soci, ormai 37.311, di cui 36.084 sono donatori, mentre 1.227 non donatori.
Nell’ultimo anno si è registrato anche un incremento di volontari. Sono infatti 600 coloro che si sono uniti alle file dell’Avis, portando gli effettivi a 4.096. Tra questi 2.212 sono donne, quindi il 54% del totale, mentre i restanti 1.884 sono uomini, perciò il 46%. Questo dato è in contrapposizione a quello dei donatori, essendo che due su tre sono maschi.
Tra i neodonatori ben il 59% è composto da giovani con meno di 35 anni. La metà di loro è di fascia compresa tra i 18 e i 25 anni.
Il presidente, Gabriele Pagliarini, in merito a questi ultimi dati, ha asserito:
«Possiamo sfatare il mito secondo il quale i donatori sono principalmente adulti o anziani. Assistiamo a un riequilibrio che fa ben sperare: se la fascia d’età più rappresentata, in Avis, resta quella tra i 46 e i 55 anni di età (il 26%), gli under 35 sono ormai il 35%».
In quanto a emocomponenti, il 2023 ha visto un aumento in confronto al 2022. L’anno scorso infatti si sono raccolte quasi mille unità in più, arrivando così a 62.795, vicino al record del 2021, pari a 63.543.
Un grande contributo a questo numero è stato dato dalle Unità di Raccolta (Udr) tra Adro e Barghe, tra Calvisano e Bagolino, che hanno avuto un incremento di quasi il 30%.
Avis si impegna a migliorare il suo lavoro nel futuro prossimo. Prima della fine dell’anno dovrebbe aprire l’Udr di Cunettone, per coprire Salò, Gavardo e Valtenesi. Inoltre l’Associazione approfondirà anche il suo lavoro all’interno delle scuole, con più iniziative per i più giovani.