Ciao, Osanna
Ieri sera, vigilia di Natale, è salita in Paradiso la signora Osanna, mamma della mia amica Irma Forlani Gorni. Era ospite della Casa di Riposo di Casa San Giuseppe
La signora Osanna è nata a Gavardo la bellezza di 94 anni fa, il 2 dicembre, da Emilia Cortini e Angelo Filippini. Fin da ragazza ha lavorato al Lanificio di Gavardo nel reparto preparazione, dove si recava a piedi o in bicicletta. Il 29 dicembre del ‘51 si è sposata con Bruno Forlani Gorni, che faceva le stagioni (come portiere di notte o in sala) al Grand Hotel e al Savoy Palace di Gardone Riviera, alla Sosta di Brescia, a Milano ed a Campiglio. La giovane coppia era andata ad abitare all’inizio di Via Monte, accanto a via Capoborgo. Vicini di casa erano i familiari di Tedoldi Giuseppe (detto “el Pì Biolc”) che furono sempre amici fraterni e condivisero insieme i momenti felici e tristi della vita.
Osanna, una persona dal carattere dolce e sensibile, si è subito prodigata anche verso i suoceri Santo Gorni e Maria Stagnoli, che vivevano con lei ed il marito. Si è quindi creata una famiglia molto ospitale ed accogliente, dove chi bussava era sempre il benvenuto. Osanna era una grande lavoratrice, ha sempre lavorato senza mai farlo pesare, con grande serenità. Dalla mamma aveva appreso i segreti della cucina, dove eccelleva nel fare lo spiedo, che di solito si “carica” in due, mentre lei preferiva far tutto da sé.
Nei giorni di festa era tradizione, dopo pranzo, star tutti attorno alla tavola a conversare, e se arrivava qualcuno la moka del caffè era sempre pronta. Osanna amava giocare a carte con le amiche, a tressette ed a briscola. In quella casa, piena di amici e di allegria, si sentivano sempre le musiche diffuse da un giradischi. Osanna non desiderava muoversi dal paese, le piaceva starsene a casa, tra gli affetti più cari. Il marito l’avrebbe portata dappertutto, ma lei declinava gentilmente l’invito. L’unico viaggio l’ha fatto a Lourdes, accompagnando la sorella Speria.
Nel 1953 è nata la bella e simpatica Irma, una persona allo stesso tempo spontanea e profonda, entusiasta e generosa, amante della musica, dei balli e dei cani. Mi racconta che un giorno aveva portato a casa una cagnolina abbandonata, e la mamma –che non ha mai avuto cani da bambina- l’ha subito accolta con gioia. Pochi giorni dopo Irma ha trovata un’altra cagnolina abbandonata, e poi un’altra che stava per essere portata al canile: tutte femmine, tutte nere. Le hanno chiamate Fenny, Eva e Darma detta Mina, poi è arrivata Fosca. Va ricordato che Osanna lavorò per molti anni nella cucina delle Acli, la sera, aiutando i genitori dopo una giornata di lavoro al Lanificio.
Conoscendo l’amica Irma, ho potuto personalmente apprezzare la dolcezza della mamma, la sua ospitalità e la sua bravura tra i fornelli (che bontà quella fantastica trippa!). Certamente Irma ha ereditato il gran cuore della mamma ed il suo amore per la vita: Irma e la mamma si son sempre volute un bene dell’anima. Irma mi disse che non riuscirà mai a ripagare il bene ed il lavoro che ha fatto la mamma per lei, per il papà, per i suoceri e per tutti i familiari.
“Se potrò impedire ad un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano
Se allevierò il dolore di una vita o allevierò una pena
o aiuterò un pettirosso caduto a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano.”
(Emily Dickinson)
Ciao, Osanna, grazie per la bontà ed il sorriso che hai sempre donato agli altri. Ora i tuoi stupendi occhi azzurri guardano l’infinito amore di Dio.
John
Nelle foto Osanna, (con gli occhiali) alla Trattoria L’Alpino, al Bar-Ristorante Acli e col marito ed Irma