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lunedì, 24 giugno 2024 Aggiornato alle 08:00Blog - Genitori e Figli

Notte prima degli esami. Suggerimenti ai maturandi

di Giuseppe Maiolo

Una canzone rimasta famosa cara a molte generazioni di studenti perché diceva di ansie e paure vissute nei giorni e nelle notti prima degli orali

 

 

“Notte prima degli esami, notte di polizia/ .. Notte di lacrime e preghiere/La matematica non sarà mai il mio mestiere” Cari maturandi, così scriveva Antonello Venditti 40 anni fa! Una canzone rimasta famosa cara a molte generazioni di studenti perché diceva di ansie e paure vissute nei giorni e nelle notti prima degli orali. 

 

Perché gli orali, di solito, sono la prova che preoccupa di più. Allo scritto la sensazione è che l’ansia si possa controllare e che la paura non faccia ancora 90! All’esame orale invece ci si gioca tutto. 

 

Allora agli studenti di questa maturità che sono già immersi in quello “studio matto e disperatissimo” di leopardiana memoria, vorrei dire qualcosa.

 

Di certo siete davanti al passaggio più impegnativo della vita. La maturità è l’esame che si ricorda di più e che, diceva Freud, si sogna in continuazione anche in età avanzata. Capita ogni volta che si devono affrontare cambiamenti importanti e la maturità ha un’alta valenza simbolica, in quanto rito di passaggio.

 

L’ansia di oggi è uguale a quella provata in passato, così come la paura. La prima può bloccare o paralizzare se è troppa, mentre la seconda fa scappare, quando incontenibile.

 

Il problema è saperle gestire e non pretendere di farle scomparire. Provate ad ammetterle come realtà esistenti, non a demonizzarle. Di certo oggi pesano di più  è aumentato l’isolamento e la solitudine che rendono più faticosa l’esperienza. Per voi c'è molto meno il sostegno di chi vi sta vicino, mentre una volta nelle fasi di cambiamento il sostegno era più tangibile. 

 

Per superare questa difficoltà, vi suggerisco di condividere realmente quello che state provando con amici e persone care, siano preoccupazioni o cose piacevoli. Aiuta.

 

Non chiudetevi in casa a studiare, rinunciando a stare con i vostri compagni, ma uscite con loro. Fate pause rigeneranti e regolari, chiacchierate e ascoltate insieme con loro la musica che condividete. Però pianificate il tempo del lavoro alla sospensione, lo studio alle pause.

Non studiate di notte anche se pare che il silenzio notturno faccia apprendere di più. Non divorate pagine di libri e di appunti, forse letti distrattamente o digeriti male, perché non serve ingurgitare a grande velocità una quantità di elementi senza dare un senso a quello che immagazzina. Farlo a questo punto non è garanzia di buon esame! 

 

Affrontate la prova con le energie che servono in una occasione impegnativa come questa, e dormite regolarmente perché il sonno è il tempo necessario alla ricarica dell’organismo.

 

Dormire di notte è una buona igiene mentale che vuol dire prima di tutto, aver cura di sé. Se ne avete, riuscite a parlare dei vostri sentimenti a chi vi dà di fiducia e siete anche capaci di ascoltare le preoccupazioni altrui.

 

Evitate l’eccessiva competizione con gli altri, potrebbe essere negativa e di solito fa aumentare l’ansia. Concentratevi sulle vostre possibilità, sui vostri obiettivi e anche sui limiti che vi appartengono. È molto meglio. Alimentatevi regolarmente e in maniera equilibrata, senza saltare pasti, soprattutto la colazione, perché anche questa attenzione serve al benessere emotivo, a quello mentale e all’esame. In bocca al lupo!

 

Giuseppe Maiolo

psicoanalista

Università di Trento

Docente di psicologia delle età della vita

www.iovivobene.it 

© Riproduzione riservata

 

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