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mercoledì, 31 luglio 2024 Aggiornato alle 09:00Blog - Glocal

Turismo, meteorologia e resilienza

di Valerio Corradi

Troppo caldo, eventi estremi o elevata piovosità possono cambiare la geografia del turismo. Vediamo come

 

La diffusione di fenomeni meteorologici di particolare intensità, la repentina variazione delle temperature e un’estate altalenante stanno presentando il conto ai diversi territori in termini di disagi per la popolazione locale, d’impatto sugli ecosistemi e di rischi per la produzione agricola. Tra i settori economici che più risentono di questo stato di cose c’è quello turistico, anche per la centralità delle attività svolte all’aria aperta che si misurano con situazioni atmosferiche estreme e opposte. 

 

Le spiagge turistiche dei comuni del Garda bresciano che solo poche settimane fa sono state colpite dal forte maltempo sono le stesse che, esattamente un anno fa, furono al centro dell’attenzione mediatica per la discussa installazione di una barca sospesa (immortalata in uno spot pubblicitario) volta a sensibilizzare al problema della scarsità di acqua. 

 

Oggi, all’opposto, le piogge insistenti stanno portando il Benaco a un livello di altezza record, registrato l’ultima volta negli anni Settanta. 

 

Molti studi internazionali attestano che nei prossimi anni le scelte di turisti e di viaggiatori saranno sempre più condizionate dalle situazioni climatiche e metereologiche. Già oggi questi fattori entrano in gioco nelle scelte di almeno un viaggiatore su due, tanto che le informazioni climatiche assumono un’importanza analoga a quelle sulla reputazione e sui prezzi della destinazione o sulla qualità dell’accoglienza. 

 

Il tentativo di aggirare la crescente incertezza del clima sta portando molti turisti a ricollocare i viaggi in diversi momenti dell’anno e a preferire le località climaticamente più vivibili. 

Ad esempio, nel corso del 2023 (l’anno più caldo mai registrato) è stata verificata la correlazione tra il calo del 25 per cento dei turisti stranieri in Italia durante l’estate e il forte incremento delle temperature, un calo compensato dall’incremento delle presenze nei mesi con le temperature più miti. 

 

A seconda dell’andamento meteorologico, in termini di ondate di maltempo, piovosità oppure di caldo estremo, la ricerca di refrigerio induce una fetta crescente di turisti a spostare verso nord o verso sud la meta delle proprie vacanze, non disdegnando viaggi a lungo raggio, all’interno di un modello turistico sempre più aleatorio per il peso delle prenotazioni last minute e delle possibili disdette. 

 

Le anomalie metereologiche, connesse al mutamento climatico globale, sono solo in parte prevedibili, tanto da caratterizzarsi per il repentino passaggio dal troppo caldo al freddo, dalla siccità all’eccesso d’acqua, dall’afa alle forti raffiche di vento, con rischi anche per la salute. In questo quadro la stessa informazione metereologica rivolta a residenti, turisti e operatori diventa un’attività molto delicata. 

Basti pensare all’azione legale intentata, negli scorsi anni, dagli albergatori di note località italiane contro alcuni istituti di meteorologia, responsabili di aver diffuso via Internet e TV delle previsioni meteo ritenute troppo pessimistiche e poco rispondenti al dato reale. 

Informazioni che avrebbero indotto molti turisti a decidere di trascorrere le vacanze altrove. 

 

Al di là degli aspetti mediatici, i dati di base per progettare il futuro dei territori dovrebbero essere, da una parte, la consapevolezza del continuo incremento delle criticità metereologiche e, dall’altra parte, la crescente domanda di sicurezza che viene dai diversi fruitori delle singole località. 

 

Tutto ciò richiederebbe un programma a lungo termine di investimenti per la messa in sicurezza delle aree più vulnerabili e per potenziare la gestione dei fenomeni estremi. 

 

L’attuazione di questi impegni, la loro verifica da parte di enti terzi e il riconoscimento pubblico degli sforzi compiuti potrebbero essere, in un futuro non molto lontano, i tratti qualificanti dei territori “resilienti”, capaci di essere attrattivi, per i visitatori e per potenziali nuovi residenti, non solo per le loro bellezze ma anche per il concreto impegno nella prevenzione e nella mitigazione dei rischi climatici.

 

(tratto dal Giornale di Brescia)

 

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