I benefici dello sport nella disabilità
Il seminario promosso dall'associazione Sportmid con la società Canottieri Garda Salò ha messo in luce il ruolo della pratica sportiva nella terapia riabilitativa di persone con disabilità
Si è tenuto domenica 9 marzo un momento formativo relativo a sport e disabilità presso la società Canottieri Garda Salò che ha organizzato l'evento insieme all'associazione Sportmid.
L'incontro è stato tenuto dalla dr.ssa Marilena Pedrinazzi, terapista della riabilitazione, pedagogista e logopedista che da anni segue le numerose famiglie associate.
Nell'introdurre i lavori, che hanno coinvolto per l'intera giornata istruttori di varie discipline, familiari e semplici interessati, le rappresentanti dell'associazione hanno preliminarmente sottolineato che, prima ancora dell'acquisizione di un gesto tecnico, la pratica sportiva nella disabilità può portare all'acquisizione di competenze che migliorano sensibilmente la vita quotidiana delle persone interessate e delle loro famiglie.
È stato raccontato un caso in cui la pratica sportiva, coordinata con la terapia riabilitativa, ha portato una giovane praticante a compiere, proprio in piscina, i primi passi.
Da più parti si è poi sottolineato come sia imprescindibile per il raggiungimento di ogni traguardo il coinvolgimento della famiglia e la conoscenza degli obiettivi di riabilitazione.
Secondo la dottoressa Pedrinazzi ogni situazione può avere dei margini di miglioramento, con l'individuazione della terapia riabilitativa da coordinare ad un'attività sportiva da praticare con costanza e serietà, adattandola alle esigenze del singolo atleta, secondo lo schema delle "3 R", cioè adottando uno schema scandito da Regole, Ritmi e Riti.
Ha poi evidenziato come l'utilizzo dei cinque sensi e della funzione vestibolare consenta la motricità da intendersi, non solo come movimento, ma anche linguaggio, lettura, comprensione ed ha invitato ad un'osservazione approfondita dei segnali che manda ogni singolo bambino nella sua preziosa unicità, ricordando che sono stati ormai individuati per ogni funzione sensoriale i c.d. "periodi critici", in cui il cervello umano è più pronto ad assorbire ed elaborare informazioni, per cui la tempestività della diagnosi e dell'individuazione della strategia riabilitativa è fondamentale, a maggior ragione in una persona con disabilità.
Anche questa giornata ha, quindi, confermato il grande valore che lo sport riveste nella vita di tutti, a maggior ragione nella vita delle persone affette da disabilità, mettendo al centro l'osservazione della persona, scevra da pregiudizi e sostenuta dall'indagine scientifica, per indagare i molteplici indizi che possono avere i significati più diversi, fino a trovare la chiave riabilitativa e lavorare per ottenere gli obiettivi prefissati.
Una giornata di condivisione, speranza e motivazione che ha coinvolto con successo istruttori sportivi e famiglie, ponendo le basi per un rinnovato impegno nella diffusione della pratica sportiva a favore delle persone con disabilità.