Si brucia la Vecchia
Il tempo scorre inesorabile e siamo giunti già a metà quaresima. Nel cosiddetto “giovedì grasso” si brucia la Vecchia.
Una festa folcloristica e popolare che sarà celebrata lungo tutta la valle del Chiese con appuntamenti pubblici organizzati da associazioni, oratori, biblioteche, per mantenere viva la tradizione della “Zobia mata”, come viene chiamata dalle nostre parti.
Ogni paese festeggia a modo proprio, secondo consuetudini che si perdono nella notte dei tempi oppure con iniziative nuove o consolidate negli ultimi anni. Il comune denominatore è, come sempre, il rogo finale del fantoccio della vecchia, cui segue un momento di festa.
La tradizione di bruciare un fantoccio di forma umana sul finire dell’ inverno ha radici profonde e remotissime: bruciare la “vecchia” rappresentava l’allontanamento della miseria della stagione passata, della fame, delle disgrazie, delle malattie, delle ingiustizie subite, del rifiuto di un passato negativo, con l’augurio di un futuro promettente per la campagna e per la vita.
Oggi, dunque, l’iniziativa si presenta come momento di buon auspicio, di rottura della monotonia dell’inverno e quale occasione per invogliare bambini ed adulti ad uscire di casa per raccogliersi in un clima di divertimento.