Martedì, 28 gennaio 2025


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venerdì, 1 novembre 2024 Aggiornato alle 09:00Blog - Aqua Alma

La sacralità del Monte Kailash: il monte dei quattro fiumi

di Mariano Mazzacani

È la sorgente simbolica di quattro importanti fiumi dell'Asia, che scorrono in direzioni diverse e sostengono milioni di persone nelle regioni circostanti

 

 

Il monte Kailash (कैलाश पर्वत in devanagari, ossia Kailāśā Parvata) è una montagna appartenente ai monti Gangdisê, a loro volta inclusi nell'Himalaya. Alto 6638 metri sul livello del mare, il monte Kailash si trova nella Prefettura di Ngari, situata nella zona occidentale del Tibet, poco lontano da due grandi laghi, il Manasarovar e il Rakshastal

 

Credo che pochissimi conoscano il monte Kailash nonostante l’importanza “simbolica”, ma anche sostanziale, per l’acqua di questa vetta Himalayana.  In particolare, data la specificità dell’Asia, che dispone del 36% delle risorse idriche mondiali ma conta su una popolazione superiore al 60% dell’intera popolazione terrestre, è chiaro quale possa essere il potere di “chi possiede l’acqua”. Controllare le sorgenti di grandi fiumi significa determinare la vita di chi vive a valle e da quest’acqua dipende per la propria sopravvivenza. Perciò non possiamo dimenticare che la Cina, con l’occupazione del Tibet avvenuta il 7 ott. 1950, “sì è impossessata” delle sorgenti dei grandi fiumi che attraversano l’Asia: Indo, Brahmaputra, Mekong, Sutlej, il Salween e l’Irrawaddy oltre a numerosi affluenti del Gange, a cui si aggiungono Chang Jiang o Fiume Azzurro, Huang He o Fiume Giallo che scorrono completamente in territorio cinese.

 

Pensate a cosa accadrebbe se lo scioglimento dei ghiacciai facesse mancare l’acqua in Cina ed il governo decidesse di deviare il corso del Brahmaputra invece che farlo scorrere fino alle pianure del Bangladesh?

 

Torniamo al Monte Kailash che è parte di questo universo delle acque asiatiche ed è considerato la sorgente simbolica di quattro importanti fiumi dell'Asia, che scorrono in direzioni diverse e sostengono milioni di persone nelle regioni circostanti. Sebbene non nascano direttamente dalla montagna stessa, le loro sorgenti si trovano molto vicine al Monte Kailash, spesso considerate parte di questo sacro complesso. Ecco i quattro fiumi principali:

 

  1. Indo: Uno dei fiumi più lunghi dell'Asia, nasce nella regione del Tibet vicino al Monte Kailash e attraversa il Pakistan, fornendo acqua vitale per l'agricoltura e le attività economiche di quella regione. È storicamente e culturalmente molto importante, dato che dà il nome alla civiltà dell'Indo.
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  3. Sutlej: Il Sutlej è il fiume più lungo dei cinque fiumi della regione del Punjab e si unisce al sistema fluviale dell'Indo. Anch'esso nasce vicino al Kailash e scorre verso l'India e il Pakistan.
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  5. Brahmaputra: Questo fiume ha la sua sorgente nell'altopiano tibetano vicino al Monte Kailash, per poi scorrere attraverso la regione dell'Arunachal Pradesh in India, il Bangladesh e infine sfociare nel Golfo del Bengala. È uno dei fiumi più importanti per le regioni che attraversa, alimentandone la vita agricola e culturale.
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  7. Karnali: Un importante affluente del Gange, il Karnali scorre attraverso il Nepal e l'India settentrionale. Anch'esso ha la sua sorgente vicino al Monte Kailash e fornisce acqua essenziale per l'agricoltura e la vita quotidiana delle comunità che vivono lungo le sue rive.

Questi quattro fiumi, che scorrono in diverse direzioni dall'area circostante Kailash, contribuiscono alla sacralità del monte. Per le culture e le religioni della regione, Kailash è visto non solo come la "dimora degli dei", ma anche come la fonte delle acque che sostengono la vita.

 

Aspetti geografici e mistici

Una delle particolarità del Monte Kailash è che, nonostante sia una delle vette più sacre del mondo, non è mai stato scalato. Diversi alpinisti, nel corso degli anni, hanno richiesto il permesso per scalarlo, ma sia per rispetto religioso che per le difficoltà tecniche e logistiche, la montagna rimane inviolata. Si crede che scalare Kailash disturberebbe l'equilibrio spirituale della zona.

 

Il Lago Manasarovar e il Lago Rakshastal si trovano nei pressi della montagna e hanno anch'essi un forte valore simbolico. Manasarovar è associato alla purezza, mentre Rakshastal rappresenta il contrasto tra il bene e il male.

 

Misteri e leggende

Molti credono che Kailash sia un luogo di straordinaria energia e che la sua forma piramidale naturale sia collegata a fenomeni sovrannaturali. Secondo alcuni, è un mandala naturale, mentre per altri è il centro dell'universo, un punto cardine sia fisico che spirituale.

 

Il Kailash è considerato sacro dall'Induismo, in quanto ritenuto la residenza di Shiva, dal Bön e dal Buddhismo tibetano come centro dell'universo, e dal Giainismo, come luogo in cui raggiunse la liberazione il primo dei loro santi. Perfino gli zoroastriani venerano questa montagna, identificata col mitologico Monte Meru.

 

Tibetani e indiani ritengono di dover compiere un pellegrinaggio presso il Kailash almeno una volta nella vita. Il percorso consiste in un giro rituale attorno alla vetta lungo circa cinquantatré chilometri e alla quota media di 5000 metri. Sono circa 36 ore di fatica, affrontata perché la sofferenza è elemento essenziale della redenzione. Il percorso venne proibito dalle autorità cinesi dal 1962 fino alla fine degli anni Ottanta, ma oggi è tollerata la presenza di spedizioni organizzate. Il pellegrinaggio sul solo versante tibetano è praticabile con un cammino che va dalle quattro alle sette ore. Vi sono molte rocce dipinte e bandiere di preghiera, concentrate particolarmente sul Passo di Dolma, e vi si trovano quattro monasteri buddhisti: il Darchen Gön, il Chuku, il Dhira Phuk e il Zuthul Phuk. Nella stessa zona si trova anche lo Shiwatshal, un cimitero in cui vengono cremati Lama e monaci. Alcuni tra i principali luoghi di culto locali sono stati fondati da Je Paljin, autorevole Lama del XIV secolo. L'area è abitualmente frequentata da decine di pellegrini provenienti da tutto il Tibet, che si prostrano nei pressi dei luoghi consacrati.

 

Altri nomi del Kailash

 

 

Sin dall’antichità l’uomo ha deizzato il mondo naturale. In particolare l’acqua, che porta con se la doppia natura di vita e morte era amata e temuta e per questo frutto di doni o sacrifici. Oggi che la scienza è in grado di spiegarci molti fenomeni naturali non è in grado però di spiegare tutti i fenomeni che interessano questo composto così elementare, H2O e le sue straordinarie peculiarità. Certamente non possiamo dimenticare che la terra è un sistema naturale talmente complesso che l’uomo certamente non può essere in grado di controllarne tutte le manifestazioni.

 

Una cosa è certa, come affermato da Andri Snær MAGNASON nel suo «Il tempo e l’acqua»: 

“Per immaginare a quale futuro i sogni di oggi potrebbero portare, è cruciale comprendere il rapporto dell’umanità con l’acqua, l’agente più potente del sistema climatico della terra”.  


 

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