Ciao, Angiolino
Un lutto improvviso che ha lasciato attonita l'intera comunità di Gavardo
Ci ha lasciati Angiolino Goffi, di ritorno da una camminata in montagna con amici.
Tutti siamo sconvolti. Tutti siamo increduli.
L’amico Emiliano Alborali, residente del CAI Gavardo, gli dedica questo commovente messaggio:
“Proprio tra le più selvagge e amate montagne, ha lasciato la sua vita il “nostro” Angiolino. Una persona unica, dalle qualità umane eccezionali, ma anche un forte punto di riferimento da sempre per gli appassionati di montagna gavardesi (e non solo). La notizia della sua scomparsa ci lascia frastornati e annichiliti e ci priva di un amico buono, altruista e con un atteggiamento verso la vita sempre positivo e trainante. Il riassunto delle sue qualità sta proprio nel “Sentiero di Cinzia” da lui creato per l’accompagnamento in montagna delle persone con disabilità, gruppo da lui sempre seguito e animato con amore e passione. Il CAI Gavardo sarà per sempre debitore ad Angiolino. Ora farà le “serpentine” tra le nuvole del Paradiso!
Ciao Angiolino”
Trattenendo le lacrime, provo a ricordarlo con le mie povere parole. Angiolino è sempre stato una persona onesta, coerente, umanissima: la sua profonda saggezza è sempre stata unita all’impegno per gli altri ed al rispetto dell’ambiente. Lo conosco da quando era bambino: fratello di Claudio, la dolce mamma -che aveva perso il marito in giovane età- era bidella alle Scuole Elementari. Angiolino con Vanna ha formato una bella famiglia, con i tre figli Francesca, Roberto, Stefano ed i meravigliosi nipoti.
Negli incontri all’Oratorio o durante la Messa imbracciava la chitarra e cantava con voce impetuosa e coinvolgente le canzoni di De André, come “Il testamento di Tito”. Dal fisico atletico, amava camminare in montagna.
È stato presidente del CAI Gavardo, partecipando a innumerevoli iniziative: pulizia dei sentieri, operosa collaborazione con la Cooperativa Co.Ge.S.S. della Valle Sabbia, trasporto su apposite carrozzine (le Joëlette) di persone colpite da disabilità motorie, che desideravano gustare il piacere di un’escursione in alta montagna. Esaudendo il sogno di due ragazze della Cooperativa (Vanessa e Chiara), i volontari del CAI le hanno trasportate lungo l’intero Cammino di Santiago, e per questo gesto hanno ottenuto il Premio Bulloni dal Comune di Brescia. E come dimenticare l’avventura della via Francigena, dal Passo San Bernardo a Roma in 7 settimane, con l’udienza da Papa Francesco?
Angiolino faceva parte dell’AVIS. Quando Mirco Comini ci aveva lasciati, gli aveva dedicato queste struggenti parole: “Quando hai condiviso la stessa corda sul ghiacciaio, la stessa discesa pazza nella prova speciale, la nebbia e la paura su un 4000, la fatica della salita in gara, il temporale sul Cervino o l’ascesa del Bianco, si crea tra i due un legame, un’amicizia che anche se apparentemente può sembrare sospesa, resta viscerale, parte di te e di lui. Non importa poi se nell’immenso mistero della vita le strade sembrano dividersi o le scelte possono essere diverse, anche se non ci si vede per dei mesi, quando ci si incontra non servono le parole, lo sguardo e lo stesso respiro si sincronizzano come allora, come sul ghiacciaio, come sugli sci, legati alla stessa corda…”
Caro Angiolino, mi fermo qui. Penso a te, e penso ad Ezio Del Bono, che la vigilia di Natale, durante un’escursione, è stato travolto da una valanga a Livigno: il destino ha voluto che ci lasciasse nel momento in cui stava facendo una cosa che lo rendeva felice. Caro Angiolino, per tutti sei sempre stato un “grande”, e come tutte le persone “grandi” di certo non ami i troppi complimenti. Posso solo dirti un immenso GRAZIE per quello che hai donato alla comunità ed a tante persone: con la tua vita hai davvero migliorato questo mondo.
Questi sono i giorni in cui il vento della dolcezza, della tenerezza, del conforto, giunga ad alleviare il dolore dei familiari e dei tanti amici. Questi sono i giorni per stringerci in un solo, grande abbraccio. Ci vorrà tempo. Tanto tempo. Spero tanto che non si perda la speranza. Perché nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi resta.
Ciao, Angiolino, ci mancherai
John
Nelle foto: Angiolino da ragazzo, con Cèco Maioli per la festa del CAI Gavardo, con il Sindaco Comaglio ed Arturo Tebaldini Presidente dell’Avis, con Francesco Giovannetti nella “VerticalTes”