Venerdì, 18 ottobre 2024


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domenica, 13 ottobre 2024 Aggiornato alle 08:00Blog - Maestro John

La pioggia finì, auguri alla Evelì!

di John Comini

Finalmente il sole, Evelì Poletti fa 90, in ricordo di don Murgioni, la poesia per i Volontari, Cenerentola e il principe azzurro, quattro compleanni, un addio e vari eventi

 

1) È proprio vero: non ci sono più le mezze stagioni. Dal caldo africano si è passati di colpo al freddo, alla pioggia, al fiume Chiese in piena. Sotto l’ombrello, camminando al lato della strada, dovevo (per dirla con Cinelli) “schìà le póce”, sebbene talvolta prendessi una lavata da auto che sfrecciavano come se non ci fosse un domani. Il fiume Chiese gonfio di acqua marrone faceva paura: il rumore ossessivo, la massa d’acqua e di fango mescolata agli alberi sradicati, il rischio di esondazioni. Il sottopasso di Villanuova allagato, esponendo chi vi transitava ad un grave pericolo. La Protezione Civile aveva diramato l’allerta arancione per rischio idrogeologico e avvisato casa per casa gli abitanti delle vie limitrofe al Chiese di non sostare nei piani bassi delle abitazioni: l’amica Anna Bendotti guardava il fiume con grande preoccupazione. Poiché il livello era in aumento con possibile esondazione, a Gavardo sono stati chiusi i parcheggi di via Tebaldina, piazza Anderloni, via Largo Giordana e bocciodromo. Mi son venute in mente le terribili piene del Chiese, come quella del 4 novembre 1966 (quando ci fu pure la piena dell’Arno a Firenze): ricordo la cantina allagata, l’acqua nel negozio di scarpe, i gabinetti pubblici sotto il ponte coperti dal fiume di acqua e fango. Metà Isolo era stato portato via: ricordo l’impressionante rumore del fiume, gli sguardi pieni di paura della gente, che osservava con sgomento l’acqua del fiume che sembrava potesse sopravanzare il ponte. Nella via Molino allagata c’erano molte persone sotto la pioggia e nel fango a dare una mano. Un’altra alluvione ci fu il 6 novembre 1972.

E poi le piene del 3 ottobre 1976, del 7 giugno 1990 (l’anno dei mondiali di Totò Schillaci): a Sopraponte la piena del torrente Vrenda ebbe gravi conseguenze, tra cui il crollo dello storico ponte in pietra, il danneggiamento di abitazioni ed attività produttive esistenti lungo il corso d’acqua.

Nel novembre 2010 il Chiese era esondato in più punti: ci furono momenti difficili per le famiglie costrette a lasciare le case, anche se solo temporaneamente. In Vallesabbia molti centri si erano trovati in seria difficoltà. Da Bagolino a Gavardo, per i bravissimi vigili del fuoco fu un continuo uscire in missione, con uso di idrovore per togliere acqua dai tanti punti allagati. Gravi problemi erano emersi ad Alone di Casto ed a Vobarno, lungo la provinciale che attraversa l’abitato tra il teatro comunale ed il semaforo: le griglie di scarico a fiume dell’acqua piovana non riuscivano più ad adempiere alla loro funzione, trasformando quel tratto di provinciale in una specie di lago.

E chi non ricorda l’apocalisse del novembre 2018? Una tragica ondata di maltempo che ha flagellato l’Italia, con venti fortissimi e pioggia incessante. Strade devastate, tralicci piegati come fuscelli. Giorni di paura, di disagi. Il Chiese ed i suoi affluenti erano esondati nelle campagne, frane di terra e fango dappertutto. La furia del vento aveva scoperchiato tetti di case e capannoni: le forti raffiche avevano spezzato e sradicato gli alberi, i tronchi avevano bloccato molte strade, distrutto le linee elettriche, lasciato al buio e al freddo molti paesi come Bagolino… Adesso c’è un tiepido sole. Ancora una volta bisogna ringraziare le squadre della Protezione civile, i Vigili del fuoco, le Forze dell’ordine, tutti fuori sotto la pioggia a dare una mano. 

 

Speriamo in bene, e che tornino il bel tempo e la pace. Come nella poesia di Gianni Rodari:

 

“Dopo la pioggia viene il sereno
brilla in cielo l’arcobaleno.
È come un ponte imbandierato
e il sole ci passa festeggiato.

È bello guardare a naso in su
le sue bandiere rosse e blu.
Però lo si vede, questo è male
soltanto dopo il temporale.

Non sarebbe più conveniente
il temporale non farlo per niente?
Un arcobaleno senza tempesta,
questa sì che sarebbe una festa.

Sarebbe una festa per tutta la terra
fare la pace prima della guerra.”

 

2) Oggi, domenica 13 ottobre, compie gli anni Evelì Poletti (che all’anagrafe si chiama Margherita, detta Evelina): la felicità fa 90!

È la più piccola della numerosa famiglia di Filippo Poletti detto Pippo (1887-1949) e di Caterina Podavini (1894-1976). La sorella maggiore era Francesca (detta Marì, 1920) sposata a Vallio con Ferandi, poi Matilde (detta Tilde, 1921) che fece la perpetua di don Innocente Baresi, Teresa (detta Gina, 1923) sposata Andreassi, Laura (detta Laurì, 1925) vedova Poli di Soprazocco, Carlo del 1927, Piero del 1930, Lucia classe 1932 morta a Virle, e infine la nostra Evelì.

Si è sposata con Gino Scalvini il 1° giugno del 1958, testimoni erano Antonio Abastanotti e Vittorio Pedrotti. Gino (che il 20 luglio scorso ha compiuto la bellezza di 95 anni) aveva svolto il servizio militare nel Genio (come mio papà!) ed è stato attendente di un ufficiale. Evelì e Gino hanno formato una bella famiglia, con i figli

Massimo (classe ‘59) e Marcello (del ‘63). 

Gino ha lavorato al mobilificio Manenti per 40 anni ed è andato in pensione insieme al suo grande amico Antonio Abastanotti. Evelì ha lavorato al Lanificio di Bostone e poi in cucina all’Ospedale, dove i dipendenti la chiamavano “zia”. Anche il figlio Massimo ha lavorato in cucina in ospedale: avisino e milanista, ha sposato la bella e simpatica Germana Moreni donando ai felici nonni due belle nipoti, Anna e Simona, ognuna delle quali ha una meravigliosa bambina, Camilla e Beatrice. Fantastici auguri, Evelì! 

 

3) Sabato 5 ottobre, nella sede degli alpini di Gavardo sul Monticello, sono state ospitate una trentina di persone che partecipavano ad un cammino-pellegrinaggio di tre giorni in memoria di don Pierluigi Murgioni. L’iniziativa, in memoria del missionario “fidei donum” bresciano che negli anni Settanta fu imprigionato per 5 anni e mezzo in Uruguay da quel regime militare, era proposta da don Battista Dassa, parroco di Collio e San Colombano, che in seminario fu allievo di mons. Domenico Sigalini, compagno di studi a Brescia di don Pierluigi.

I 30 pellegrini erano partiti venerdì 4 dalla parrocchia di San Faustino a Brescia, dopo aver assistito ad una Messa celebrata da don Saverio Mori, compagno di studi e di missione di don Murgioni. In questa parrocchia don Pierluigi ritornò come curato di don Renato Monolo dopo la dura esperienza delle torture e della prigione in Uruguay. Nel 1982 Murgioni fu assegnato dal vescovo Morstabilini alla parrocchia di Ghedi, retta dal parroco mons. Giacomo Pernigo.

È stata Ghedi la prima tappa del cammino dei pellegrini di don Dassa. Qui si è tenuta la prima conferenza sulla figura di don Pierluigi Murgioni, moderata dalla giornalista Milena Moneta e con la proiezione di diapositive sull’odissea del missionario, commentate da Pino, fratello di don Pierluigi.

Sabato, nella seconda tappa del cammino, hanno affrontato 20 chilometri da Ghedi a Gavardo, dove sono arrivati dopo un’ora di pioggia battente. Figuratevi la felicità di trovare un bel fuoco acceso nella sede degli alpini, ospitati per la notte.

Dopo essersi rifocillati ed asciugati, i partecipanti hanno ascoltato il racconto sulla vicenda di don Murgioni tenuto da mons. Cesare Polvara, il sacerdote gavardese che prestò servizio come “fidei donum” nella stessa diocesi di Murgioni e di don Saverio Mori. Alla conferenza hanno partecipato anche don Dario Guerra, missionario in Argentina, e ancora Pino Murgioni.

Sempre a Gavardo, ma questa volta alle 6 di mattina di domenica, mons. Sigalini ha salutato i partecipanti al cammino in memoria del suo compagno di classe.

La tappa gavardese si è conclusa con questa importante testimonianza, dopodiché i 30 camminatori hanno percorso l’ultima tappa, da Gavardo a Toscolano. Dopo l’ascesa alla chiesa di San Michele di Gaino, i 30 impavidi camminatori hanno partecipato alla Messa in memoria di don Pierluigi, che fu parroco di Gaino e Cecina dal 1989 al 1993. In quell’anno il sacerdote bresciano morì per un’incurabile malattia a soli 51 anni. Don Battista Dassa ha voluto che il pellegrinaggio si concludesse sulla tomba di don Pierluigi, nel piccolo cimitero di Gaino, dove sono scolpite le parole dell’Apocalisse “...e allora vidi un nuovo cielo ed una nuova terra”.

Ricordo che domenica 20 ottobre al Villaggio Violino di Brescia nel Teatro San Giuseppe Lavoratore alle ore 20.30 il Teatro Gavardo presenta  “Caro don Murgioni”, in occasione della Giornata Missionaria.

 

 

4) Due giorni di festa per il Ventesimo dell’Associazione Volontari Gavardesi che gratuitamente operano al servizio dei più fragili. Con il loro giubbotto arancione li vediamo portare i pasti a domicilio, accompagnare gli ospiti della Rsa al mercato e ad altre gite, aiutare in Rsa, portare gli anziani alle visite mediche nei presidi ospedalieri anche di fuori provincia, portare i pasti ad alcune scuole e compiere tantissime altre opere. E se qualcuno ha un po’ di tempo (o magari volesse sfuggire per qualche ora dal potere della moglie…eh eh eh!) non esiti a contattare l’associazione: sarà accolto a braccia aperte. Bella la poesia del volontario scritta in dialetto da Paolo Soldi.

 

Volontàre

St’an l’è el ventésimo anniversario

che a Gaàrt i ghà creàt el gruppo del volontario.

Per portà aànti chèsta associasiù

ghóm ambiàt a ègner quando sérem en pinsiù.

Ón grupo èl pórta a fa le visite i malàcc

e anche chèi en carosèla i gh’à de èsser compagnàcc.

Gh’è chei che pórta, a mesdé, el disnà

e chèi che al ricòvero i nóni i fa zügà.

Sóm en tancc, ma manca amó quac mà

per rià a fà töt chèl che gh’é de fà.

L’orario de partènsa, a ólte, l’è sbalàt:

nóter sa lamentóm sènsa pensàga a chèl malàt.

Arghü i dis che vègne per ciapà ón po’ de palanche;

mé gha dize: «Certo! I me na dà tante e tante…»

Nóter el fóm mia per guadagnà,

ma l’è assé ón «grassie» quando rióm a cà!

Pèr i nòs volontàre che èn ciél j-è nacc:

«Ve ringrassióm per töt èl bé che ghì fat!»

Ón «brào» a töcc nóter per èl tèmp che gh’óm dunàt:

i volontàre i fat töt chèsto sèmper per aidà èl malàt!”

 

W i volontari, persone che ogni giorno rendono migliore questo povero mondo!

 

 

5) Grande pubblico allo spettacolo “Cenerentola Show” del Gruppo Teatrale Gavardese: oggi pomeriggio ultima replica alle ore 16. Cenerentola alla fine sposa il principe azzurro…Da secoli le donne aspettano che il principe azzurro arrivi dal regno incantato dei sogni sul suo bianco destriero, per chiedere la loro mano. Ma esiste solo un principe azzurro! E dopo averlo atteso invano, esse finiscono per sposare un comunissimo uomo. Poi vivono scontente e infelici rimpiangendo il sogno svanito e con la sensazione di essere state defraudate. Ma quel che è peggio, rendono la vita dei loro poveri mariti un inferno, perché i meschinelli non sono dei principi. Capito, Emi?

 

 

6) Ieri, sabato, Luciano Manelli ha compiuto 90 anni. È stato festeggiato da familiari, parenti ed amici nella bella chiesa di Santa Maria, dove il mitico don Eugenio Panelli ha fatto un’intensa omelia. Luciano proviene da Isorella, ha fondato la celebre Concessionaria Renault e la sua grande passione è sempre stata il ciclismo: augurissimi!

 

Oggi compie gli anni Guerrino Mazzacani: alpino e nipote del leggendario Doro, recita la parte di un comicissimo valletto nello spettacolo “Cenerentola Show” e oggi pomeriggio lo festeggeremo al Salone con il Gruppo Teatrale Gavardese. Fantastici auguri Guerrino, valletto sopraffino!

 

Martedì compie gli anni Gianluigi Bonassi di Odolo, che ho conosciuto fra quei mattacchioni dell’Illustre Teatro di Vestone: Gianluigi è una persona molto disponibile, è volontario dell’ambulanza ed è esperto di cinema. Tanti auguri, ci vediamo a qualche replica dell’Avaro!

 

Mercoledì compie gli anni il mio grande coscritto e amico Andrea Deni Giustacchini. È un vero artista: poeta, attore, autore di musiche e spettacoli, pittore, esperto di computer, illustratore della celebre saga del Giudice Albertano scritta dal fratello Enrico ed ora anche esperto ortolano… È marito dell’artista Gabriella Goffi, padre della bella Lisa e nonno del fantastico Leonardo. Con Deni da una vita condividiamo la passione per il teatro. Auguri, grande leader!

 

 

7) Venerdì sera prima dello spettacolo “Cenerentola Show” don Dario Guerra e la bella Mariella Bodei mi hanno detto che è tornato alla Casa del Padre don Dino Capra. Era ricoverato da alcuni mesi presso la RSA Elisa Baldo a Gavardo: classe 1947 e ordinato nel 1972, nel corso del suo ministero è stato direttore dell’Eremo di Montecastello, che grazie a una sua intuizione è stato intitolato al cardinale Martini, assiduo frequentatore dell’oasi di spiritualità. Ricordo che nella mia famiglia si parlava spesso dell’Eremo di Montecastello e del grande laico Pierino Ebranati (Salò 1885-1959), che negli anni Cinquanta, con i suoi Amici dell’Azione Cattolica (c’erano anche mio papà e mio zio Vittorio, capomastro era Borgognoni) costruì, accanto al Santuario, una casa per il ritiro e l’esercizio spirituale. Sin dai primi tempi venne frequentato da Giovanni Battista Montini, futuro Pontefice San Paolo VI, e dai fratelli Francesco e Ludovico. Quante belle persone, quanta fede!

 

 

Alcuni eventi:

* oggi, domenica, a Barbaine di Livemmo presso la chiesa di Sant’Andrea commemorazione dei caduti della Brigata “Perlasca”: ore 10 nella piazza di Livemmo deposizione di una corona ai monumenti ai Caduti, poi a Barbaine alzabandiera e Messa, commemorazione di Giovanmaria Flocchini, del prof. Roberto Tagliani, intervento di uno studente dell’Istituto Istruzione Superiore “Giacomo Perlasca” di Idro, orazione ufficiale del prof. Mattia Petrogalli e deposizione di una corona al monumento ai Caduti della Brigata “Perlasca” (accompagnerà la banda “San Gottardo” di Barghe) W i “Ribelli per amore”!

* oggi a Gavardo ore 9 partenza dal Centro Sportivo del “VerticalTes” per i Soci C.A.I. Gavardo, gara competitiva per i Soci Giovani (fino a 35 anni) e per i Soci Adulti (oltre i 35 anni), passeggiata per i Soci che vorranno solamente partecipare, poi ore 12.30 polenta e spiedo sotto il porticato in Tesio (il ricavato sarà devoluto al Centro Diurno Disabili di Villanuova)

* oggi a Mantova al Museo Diocesano Francesco Gonzaga Sala delle Colonne P.zza Virgiliana 55 “Piccole cose tranquille” mostra di Giuseppe Bravi (venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.30, ingresso libero, per appuntamenti 328.5727480) fino al 3 novembre

* oggi a Bagolino per tutta la giornata “Il Borgo inCantato”, raduno di canto spontaneo: Bagolino apre le porte a tutti gli appassionati di canto spontaneo che potranno cantare dove più gradiranno (ritrovo alle ore 11 in P.zza Consiglio)

* oggi a Prevalle presso il monumento dei caduti ore 10.30 cerimonia per onorare Norma Cassetto, studentessa istriana vittima degli orrori del 1943

* oggi a Lucone di Polpenazze ore 15 “Dal bosco allo strumento: i legni del Lucone” percorso e laboratorio alla scoperta dei reperti in legno del Lucone e degli alberi da cui erano ricavati, per bambini dai 6 ai 12 anni accompagnati 

* oggi a Gavardo al Salone Pio XI ore 16 “Cenerentola show” del Gruppo Teatrale Gavardese (organizza la Parrocchia)

* a Gavardo al Museo mostra “L’età del legno 4000 anni fa al Lucone” manufatti e la porta in legno più antica d’Italia, orari di apertura del Museo (fino al 31 dicembre)

* martedì a Roè Volciano in Auditorium ore 17.30 il Dr. Giovanni Pelizzari in “Alle origini del turismo salodiano” (per l’Università del Tempo Libero di Vallesabbia info 0365 63011, ingresso libero)

* mercoledì a Sopraponte in Oratorio al Punto Incontro dalle 15.30 alle 16.30 laboratorio “Storie e Magia” condotto dal sottoscritto insieme al mitico Mago Pascal (rivolto ai partecipanti del Centro Sociale e dei Punti Incontro) 

* mercoledì a Gavardo in Oratorio ore 20 al salone1° piano Torneo di Burraco 4 smazzate: 3 turni Mitchell, pausa con lauto rinfresco, 1 turno danese (15 € a coppia, iscrizioni: Mariagrazia 3475616298, Mariangela 3467829964, Giovanni 3394996199 (solo messaggi WhatsApp) stop al raggiungimento di 23 tavoli)

* mercoledì a Gavardo in Biblioteca ore 20.30  il gruppo “La chiave di lettura” parla del libro giallo di Alice Basso “L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome” (ogni terzo mercoledì del mese un genere diverso, per partecipare contattare la biblioteca 0365 377482 biblioteca.civica@comune.gavardo.bs.it)

* giovedì a Soprazocco in Oratorio dalle 14 alle 18 Punto d’incontro per persone dai 60 anni in poi (info Pierino 3403332823)

* venerdì a Villanuova nell’Aula Magna della Scuola Primaria ore 14 “Importanza delle regole” laboratorio con le formatrici Licia Di Blasi e Franca Pelucchi, presenta Maria Vittoria Papa mia ex Dirigente dell’Istituto Comprensivo Prevalle-Gavardo (per il “Festival della parola-la cura” iniziativa del Circolo Acli a cura del prof. Giuseppe Maiolo)

* venerdì a Gavardo nella Biblioteca civica “E. Bertuetti” ore 20.45 “Se tu segui tua stella: Dante e l’astronomi” col prof. Enrico Maria Corsini astrofisico, professore presso l’Università di Padova (per la rassegna “A Gavardo il suo Spazio”, si consiglia prenotare Ufficio Cultura 0365 337462 cultura@comune.gavardo.bs.it)

* venerdì a Limone di Gavardo “Tanto per incontrarci” incontro con i curati di un tempo: ore 19 Santa Messa nella bella chiesetta, ore 20 cena nell’Agriturismo “Morso46” (30 € a persona, prenotazione obbligatoria entro lunedì a Maurizio 339.5735727, Umberto 339.6863455 o Arturo 338.7623214)

* sabato a Ponte Caffaro nella sala assemblee della Cassa Rurale ore 16 Alberto Vaglia racconta la storia di Benedetto XI, un papa quasi bresciano (per la rassegna “Gente di Vallesabbia” promossa dall’associazione artistica culturale Eridio presieduta da Lorenzo Bacchetti)

* sabato a Provaglio Valsabbia l’autore bresciano Filippo Ronca che ha pubblicato con Mondadori «Sembra che presto annegherò»(per Cult-Cura Festival)

* domenica a Gavardo “Autunno in Valle Sabbia” camminata tra i colori dell’autunno dal Monte Magno al rifugio alpini a Vallio Monte Ere accompagnati dalle guide del C.A.I. Gavardo, partenza ore 9 dalla trattoria “Al Cacciatore” (adatto a tutti, per i bambini dai 5 anni in su, 6 € adulti / 4 € bambini/ gratuito per tesserati CAI, pagamento tramite bonifico bancario, info e prenotazioni: Ufficio Cultura 0365 377462 cultura@comune.gavardo.bs.it )

* domenica al Villaggio Violino di Brescia nel Teatro San Giuseppe Lavoratore ore 20.30 il Teatro Gavardo presenta “Caro don Murgioni” in occasione della Giornata Missionaria

 

Ci sentiamo la settimana prossima, a Dio piacendo. W il Chiese!                                 
                                                                                                         

maestro John


Nelle foto: 
1) Una piena del Chiese di anni fa nella foto di Cesare Goffi

2) Evelì Poletti allegra in bicicletta

3) I partecipanti al cammino-pellegrinaggio in memoria di don Pierluigi Murgioni

4) I volontari dell’AVG Gavardo in festa 

5) Il Gruppo Teatrale Gavardese in “Cenerentola show”

6) Il giovane Luciano Manelli impegnato in una gara ciclistica

7) Il mio grande amico Deni Giustacchini con Paola Rizzi ed il fratello Enrico nello spettacolo “Il malato immaginario” del Teatro Poetico Gavardo


 

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