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giovedì, 7 maggio 2015 Aggiornato alle 14:00Arte

Il quadro nel quadro

di Marisa Viviani
E' un quadro nel quadro. Il primo è di Antonio Stagnoli, il secondo è di Gianni Berengo Gardin che ritrae il pittore mentre lo disegna. Una straordinaria rappresentazione di arte nell'arte che coglie l'atto creativo nel suo manifestarsi

Simbolo di due passioni che parlano al mondo con linguaggi diversi, eppure uguali nell'intento di comunicare idee, valori, emozioni, aspirazioni, storie: quelle di uomini che vivono e di uomini che li raffigurano in immagini che sopravviveranno al loro tempo.

Il quadro del pittore Antonio Stagnoli è un disegno a china nel suo personalissimo stile che ogni abitante di Bagolino conosce, il quadro di Gianni Berengo Gardin è una fotografia in bianco e nero che stabilisce una continuità stilistica e di contenuti con l'opera del nostro Maestro, che è artista bresciano, valsabbino e cittadino di una stessa universale umanità senza confini. Mani di artista che creano, occhi di artista che fissano la sua storia: due Grandi che raccontano le nostre vite.

Questa ed altre opere del pittore Antonio Stagnoli e del fotografo di fama internazionale Gianni Berengo Gardin, sul tema della civiltà contadina, saranno esposte in una prestigiosa sede della Capitale secondo un interessantissimo progetto che lo Studio d'Arte Zanetti di Bagolino sta realizzando. Tale progetto farà seguito alla pubblicazione di un volume che uscirà in autunno e che vedrà la collaborazione del fotografo Gianni Berengo Gardin, dei poeti Roberto Mussapi, Davide Rondoni, Franca Grisoni e Franco Loi; il libro che porterà il titolo "Antonio Stagnoli e la sua terra" sarà coordinato da Mario Zanetti.

Il comunicato stampa del 23 aprile scorso, che riporta la notizia, così ne descrive la motivazione:
L'opera di Stagnoli è indiscussa testimonianza e documento di un'epoca e del mondo rurale: il progetto "Antonio Stagnoli e la sua terra" punta al recupero delle radici e della memoria e intende valorizzare il patrimonio culturale come leva per nuovi indirizzi di sviluppo e di progresso economico consapevole. Stagnoli, la cui opera è ormai riconosciuta a livello nazionale e internazionale, rappresenta un'importante voce ed espressione autentica del significato e del valore culturale e antropologico del territorio valsabbino e più estesamente bresciano. In un'epoca in cui la globalizzazione rischia di annullare e appiattire ogni concetto di radice e di origine, l'opera di Stagnoli stimola la riflessione sul piacere e la propensione al bello, creando altresì la consapevolezza del diritto e del dovere in ciascuno di noi, di farsi attore e difensore delle nostre eccellenze.

Progetti importanti per la valorizzazione dei nostri patrimoni di cultura, storia e umanità, un omaggio dovuto ai Grandi che fanno grande il nostro cammino nel mondo.

Nella foto di Gianni Berengo Gardin, le mani di Antonio Stagnoli mentre disegnano con la china - per gentile concessione dello Studio d'Arte Zanetti