Mercoledì, 8 maggio 2024


Banner
ValleSabbiaNews logoBanner


 

sabato, 4 luglio 2015 Aggiornato alle 08:37Amministrazioni

Trasloco provvisorio

di Ubaldo Vallini
Non sono mancati momenti di tensione, malumori e reciproche accuse di preconcette prese di posizione, in occasione dell'assemblea di giovedì scorso per parlare dell'imminente trasloco del municipio vobarnese

Prima il trasloco degli uffici comunali tutti nel palazzo ex Secoval e in alcuni locali dell'attuale biblioteca, poi una commissione si potrà occupare di come utilizzare al meglio lo storico edificio comunale.

Sembra essere questa la posizione emersa giovedì sera nella sala delle assemblee della biblioteca vobarnese, dove il sindaco Beppe Lancini e i suoi hanno incontrato la popolazione per disquisire della decisione (già presa, almeno per quanto prevede il bilancio), di spostare il municipio dall'attuale e storica sede.

Un'eventualità per la quale la minoranza, ma non solo quella, ha storto il naso chiedendo in sostanza un "supplemento di indagine", per valutare soluzioni alternative a quella di abbandonare a se stessa un'area centrale e vitale come quella che si affaccia sul Ponte Vecchio.
Malumori che si sono prodotti anche in una raccolta di firme che ha superato in pochi giorni le 600 adesioni.

Giovedì è apparso chiaro che l'Aministrazione comunale non intende recedere dalla decisione presa: «Lungi da noi l'idea di abbandonare il vecchio municipio a se stesso - hanno affermato gli attuali amministratori -. Però occorre essere pragmatici: i soldi per sistemarlo non ci sono e ad ogni modo, per metterci mano, prima di tutto bisogna svuotarlo, che significa portare via di lì gli uffici. Questo stiamo facendo».

«Poi siamo disponibili a discutere con tutti di come lo si può valorizzare, il vecchio edificio, all'interno di una commissione che se ne può occupare e che magari sia in grado di fare delle proposte concrete anche su dove si possono reperire i necessari finanziamenti» hanno continuato a dire il sindaco Lancini, e un po' anche il vicesindaco Pavoni.

«Sarà, a noi pare però che in questo modo si facciano le cose alla rovescia: prima si trasferisce tutto, poi se ne parla» hanno detto nella sostanza i loro detrattori, che invece «per non veder morire il centro storico» auspicano l'utilizzo degli spazi al piano terra (farmacia comunale compresa) per eliminare, almeno in parte, le attuali barriere architettoniche: Il progetto per sistemare il palazzo c'è già, occorre partire da quello».